Minore derubato. La forza ferma un 19enne – .

Minore derubato. La forza ferma un 19enne – .
Minore derubato. La forza ferma un 19enne – .

Sono arrivati ​​per fermarlo con l’accusa di aver derubato una collana d’oro a un 14enne di Faenza. E lo hanno arrestato anche per resistenza, lesioni a un poliziotto e detenzione di 55 grammi di hashish. Una notte, quella tra martedì e mercoledì, e tanti guai per un 19enne di origini tunisine – si chiama Amir Chehida – domiciliato a Modena ma senza fissa dimora e bloccato a Castel Bolognese dai carabinieri.

L’azione dei Carabinieri è iniziata con il furto della collana avvenuto intorno a mezzanotte. Proprio in quel momento il 14enne, residente a Faenza, ha raccontato ai militari della Radiomobile di essere stato derubato da due giovani di possibile origine nordafricana, descrivendone le sembianze. È andata così: il primo – secondo l’accusa si tratta del 19enne – si è avvicinato a lui in modo amichevole; poi gli mise una mano sulla spalla chiedendogli una sigaretta; infine, con una mossa fulminea, si strappò con forza la collana d’oro dal collo e fuggì verso via Medaglie d’Oro. A quel punto è intervenuto il presunto complice, fingendo di aiutare il 14enne con diverse domande che in realtà, ritardando l’allarme alle forze dell’ordine, avrebbero avuto solo lo scopo di dare tempo all’altro di scomparire. E quando ormai era già troppo tardi per un inseguimento per le vie di Manfredi, anche quest’ultimo si è dato alla fuga all’improvviso.

Una volta arrivata la polizia, il 14enne ha spiegato loro che secondo lui i due delinquenti erano sotto l’effetto di alcol o droghe poiché barcollavano e ridevano senza motivo. E poi erano chiaramente più grandi di lui e avevano una corporatura molto più grande della sua: insomma, si sentiva subito intimidito, quasi terrorizzato, anche alla luce di atteggiamenti descritti come quelli di “ragazzi di strada, prepotenti”. Vedi quella mano sulla sua spalla.

Immediata è scattata la caccia da parte delle pattuglie dei Carabinieri: i due indagati sono stati subito individuati in via Giovanni XXIII, a circa 200 metri dal luogo della rapina: il 19enne si è subito dato alla fuga; mentre l’altro è stato bloccato e portato in caserma: si tratta di un 20enne di origini tunisine domiciliato a Faenza. Da alcune foto segnaletiche, il 14enne ha riconosciuto sia quest’ultimo che il 19enne. Messo alle strette, il 20enne ha fatto le sue prime ammissioni fornendo informazioni sul 19enne. L’indagato è stato infine ritrovato nella cantina dell’abitazione di un amico a Castel Bolognese: tra le scatole dove dormiva c’erano 55 grammi di hashish oltre a 1.036 euro nel portafoglio. In una borsetta è stata ritrovata anche una collana d’oro: a quel punto – prosegue l’accusa – il 19enne ha cominciato a calciare, ferendo al ginocchio un militare (prognosi di 5 giorni).

Ieri mattina davanti al gip Janos Barlotti, il 19enne, difeso dall’avvocato Nicola Laghi, ha ammesso brevemente la rapina e ha precisato che l’hashish era per uso personale e che la resistenza, al culmine della quale anche lui è rimasto ferito in un braccio, c’era: ma solo perché, secondo lui, i militari non gli avrebbero permesso di salutare il figlio. Il pubblico ministero di turno Lucrezia Ciriello ha chiesto la convalida con la custodia cautelare in carcere. La difesa ha invece chiesto l’applicazione di una misura non detentiva per consentire al 19enne di prendersi cura della propria famiglia. Il gip, dopo aver convalidato l’arresto (non la detenzione), ha deciso per il carcere.

Andrea Colombari

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “La Toscana in prima linea contro leucemie, linfomi e mieloma” – .
NEXT AMP-Borsa oggi in diretta | Il Ftse Mib chiude in parità. Sul podio Pirelli, Leonardo e Recordati. Vendite su Tim – .