“Grato per ciò che la città mi ha dato” – .

I ricordi possono restare immagini vivide, custodite nel cuore. A volte, però, i ricordi possono materializzarsi e ritornare in modo concreto a chi li conserva gelosamente. Questa seconda possibilità si è concretizzata giovedì 13 giugno, ad Acireale, per un gran numero di persone. Proprio per i tifosi e sostenitori della cittadina barocca dal punto di vista calcistico. Al cinema “Margherita” è stato proiettato il film documentario dal titolo “Un miracolo chiamato Serie B”, di Graziano Fontana. Prodotto da “Jacitani”, è stato sostenuto dalla Pro Loco di Acireale, presieduta da Guglielmo Paradiso, con il vice Tranne Raffa e il segretario Alessio Paradiso.

Il film ripercorre gli anni, esattamente trenta da oggi, in cui i Granata ottennero la permanenza nel campionato di Serie B. L’apice del salto nel passato, la partita giocata a Salerno, nello spareggio contro il Pisa. La squadra di Giuseppe Papadopulo ha avuto la meglio mantenendo la suddetta serie.
I ricordi sono diventati realtà nelle persone di alcuni dei protagonisti, presenti al cinema e in città grazie all’iniziativa di Fontana. Un momento di emozione, uno spaccato della storia della città che ha ripreso vita, tra cori, canti e applausi.

Giuseppe Papadopulo e Gaetano Rizzo

Il ricordo di un periodo prestigioso che annoverava l’Acireale tra le grandi del calcio. Un volto, tra tutti, regalava le ore di gioia scaturite dal ricordo. Quella di coach Papadopulo, più imbiancata, ma sempre con l’eleganza e la gentilezza che caratterizzavano la sua persona. In pensione da diversi anni, è venuto dalla Toscana, dove vive, per costituire quell’anello portante nella catena della memoria.

Mister Papadopulo, è tornato ad Acireale per la proiezione del docufilm “Un miracolo chiamato Serie B” di Graziano Fontana?

Sì, sono venuto ad Acireale appositamente per questo evento, molto volentieri.

Negli anni della panchina granata che rapporto hai avuto con Acireale e la sua gente?

Come vi dicevo, sono venuto perché ho sempre avuto un rapporto molto stretto con Acireale e, quindi, questa opportunità mi ha dato la possibilità di ritornare in un ambiente dove, insieme alla mia famiglia, avevamo vissuto molto bene e dove loro avevano Sono stati ottenuti, grazie al lavoro di tutti, ottimi risultati dal punto di vista calcistico. C’erano le condizioni perché potessi rivedere volti che per me erano, e sono sempre rimasti, volti amici.

Nel gruppo Papadopulo è quinto da destra
Nel gruppo Papadopulo è quinto da destra
Mister Papadopulo, che rapporto ha oggi con l’Acireale?

I miei rapporti con l’ambiente sono rimasti ottimi in tutti i sensi. Infatti, quando ho la possibilità di venire, vengo sempre volentieri, anche se la distanza da dove abito è notevole. Per me è come rivivere tutto di nuovo.

Si può dire che abbia lasciato un pezzo di cuore all’Acireale, viste le vicende calcistiche di quegli anni?

Certamente! Anzi, forse più di un pezzo e sicuramente sostanzioso. Sto rivivendo quell’affetto che ho provato in questo ambiente in questi momenti. Forse nemmeno allora, in quegli anni, mi rendevo conto di aver fatto tanto per queste persone e quindi il fatto di essere adesso così ben accolto mi fa capire che ho rappresentato davvero tanto, più come uomo che come allenatore. .gruppo

Ciò che può fare la differenza nei rapporti umani è proprio il legame che si riesce a instaurare con gli altri

Gli allenatori possono fare più o meno bene la loro attività, ma poi restano i rapporti.

Questa sera il popolo di Acireale ha manifestato entusiasmo per la sua presenza oggi in città e tanta gratitudine per quanto fatto negli anni di promozione e permanenza in Serie B

Per questo ringrazio di cuore gli acirealisi. Non ho avuto la possibilità di salutarli tutti, ma a ciascuno lascio davvero un messaggio di cuore. Sono grato per quello che mi hanno dato e per quello che ho praticamente conservato di loro e che non dimenticherò mai.

Rita Messina

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