mozione per il loro mantenimento nelle aree ospedaliere di Busto e Gallarate – ilBustese.it – .

Indicare chiaramente, nei due Accordi di Programma dedicati, che le aree in cui sono ubicati gli attuali ospedali di Busto e Gallarate mantengono significative funzioni sanitarie anche dopo la costruzione della nuova struttura a Beata Giuliana: è il primo impegno contenuto nell’a mozione che sarà trattata in Consiglio regionale. Lo presentano Luca Ferrazzi (Lombardia Meglio), Samuele Astuti (Partito Democratico) e Giuseppe Licata (Azione Italia Viva RE). Il testo è stato firmato anche da Nicola Gallizzi (Noi moderati), Paola Pizzighini (M5S), Manfredi Palmeri (LM), Martina Sassoli (LM).

«A parole – spiega Luca Ferrazzi – è emersa in più occasioni, in diversi dibattiti, in strutture che diventerebbero complementari al nuovo, la volontà di mantenere le funzioni sanitarie dove sorgono oggi i due ospedali. Ma Per ora non c’è nulla di scritto. Qui con Astuti, Licata e gli altri firmatari della mozione condivido l’obiettivo di fare chiarezza su questo punto. Pensando, ovviamente, a Accordi di programma che, dopo quello relativo al nuovo ospedale, dovrà essere elaborato per la zone di Busto e Gallarate».

La mozione elenca tappe significative nel percorso verso l’ospedale unico, dal 2016 al recente passato. Con focus sulle dichiarazioni del Direttore Generale del Welfare della Regione Lombardia, Giovanni Pavesinel Commissione Sanità Gallarate nel novembre 2023: «L’Accordo di Programma (sull’ospedale unico, ndr) non regolamenta e non prevede la destinazione d’uso degli immobili che verranno liberati […] Questo utilizzo degli spazi e delle strutture dei vecchi ospedali sarà oggetto singoli accordi di programma promosso, come abbiamo detto esplicitamente, dalle singole amministrazioni comunali… vede in questi ospedali un possibile potenziamento delle strutture territoriali, sia case comunitarie e ospedali comunitari, che per dovere di cronaca abbiamo però già ipotizzato e collocato sul territorio. Quello che accadrà negli ex ospedali va valutato».

Inoltre, nell’Accordo di Programma sull’ospedale unico si prevede che, nelle aree di quelli esistenti, si possa procedere con rigenerazione «…mantenendo anche le funzioni sanitarie…». «Si chiama “anche” – ragiona Ferrazzi – basti pensare che le funzioni sanitarie da mantenere nei territori di Busto e Gallarate potrebbero non essere necessariamente significative e potrebbero invece essere residui. La mozione esprime la volontà opposta”.

Il testo contiene altri due punti: la garanzia che le strutture esistenti continuino a funzionare risposte adeguate ai bisogni della popolazione fino all’entrata in funzione dell’ospedale della Beata Giuliana (“La situazione ci preoccupa – afferma Ferrazzi – per la sofferenza degli ospedali e i tempi necessari per l’avvio del nuovo ospedale”) e la stipula di Convenzioni Asst/Universitàcosì da potenziare l’organico con l’ingresso di medici specialisti.

«La mozione – conclude Ferrazzi – non può certo essere accusata di essere strumentale. Credo che, tra le altre cose, vada nella direzione che potrebbe essere apprezzato dalle amministrazioni comunali interessato”. Considerazioni alle quali l’assessore ne aggiunge un’altra nella nota”petizione con 13mila firme“(Vedere qui). Presentato nel Commissione sanitaria (e citato nella mozione firmata con Astuti e Licata) sembra essere finito nel limbo: «Cosa facciamo, lo archiviamo? Dovrebbe essere discussonon farlo sarebbe quantomeno irrispettoso.

 
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