Acufene, le nuove opportunità per le terapie riabilitative partono dalla Sicilia, ecco le nuove tecniche – BlogSicilia – .

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Acufene, le nuove opportunità per le terapie riabilitative partono dalla Sicilia, ecco le nuove tecniche – BlogSicilia – .

Spostare l’attenzione, cambiare l’ordine di priorità delle percezioni e ridurre la componente emotiva. Sono alcuni degli approcci suggeriti da Aldo Messina, responsabile del centro otonoeurologico “Regina Margherita” di Palermo per gestire l’acufene, la percezione di un rumore, solitamente un ronzio o un fischio avvertito nelle orecchie o nella testa in assenza di un sistema acustico esterno stimolo.

Le parole di Aldo Messina

“Se intendiamo curare l’acufene, nel senso di eliminare questo suono dal nostro corpo, probabilmente questo non è possibile perché non sappiamo bene perché ciò accada. Sappiamo per certo che anche quando il nervo uditivo viene sezionato chirurgicamente, l’acufene persiste – spiega lo specialista in audiologia e direttore scientifico del primo Summit WSA, organizzato oggi a Roma da Anthea Group e sostenuto da Widex Italia, Sivantos e Acufenia -. Ciò che possiamo fare è ridurre la componente emotiva di questo suono, trasformarlo cioè in uno dei tanti suoni della nostra vita.

Non è il suono ad essere importante, ma la componente emotiva che trasmette. Se sto leggendo un libro – prosegue – e nell’altra stanza ci sono dei familiari che discutono su come abbattere il muro della mia stanza, probabilmente mi fermo ad ascoltare i miei familiari. Se però leggo lo stesso libro e ascolto Beethoven, probabilmente non me ne accorgo nemmeno e continuo a leggere. Purtroppo l’acufene è accompagnato da una componente emotiva negativa, di cose irrisolvibili, di cose che non fanno dormire, che portano alla depressione. Ecco dobbiamo trasformare, con terapie riabilitative ormai di uso comune, questo suono in uno dei tanti suoni della nostra vita e cambiare l’ordine di priorità che diamo ai nostri processi attenzionali”

Un nuovo approccio

Il suono è proprio il protagonista dell’approccio Widex Zen Therapy. “Sebbene non esista una cura, sono disponibili molte opzioni terapeutiche che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita – spiega Sandro Lombardi CEO Widex Italia – Dalle soluzioni di terapia del suono, come Zen e SoundRelax, agli apparecchi acustici, ai sistemi cognitivi terapia comportamentale. La Widex Zen Therapy, in particolare, è un approccio unico alla terapia del suono che utilizza suoni frattali, come suoni di campanelli generati casualmente, rilassanti e personalizzabili per aiutare a distrarre il cervello dalla percezione dell’acufene e può essere utilizzato con gli apparecchi acustici Widex o come un’applicazione autonoma”, conclude.

 
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