Inizia a Torino il primo processo smog, tra gli imputati Fassino e Appendino – QuiFinanza – .

Per il prima volta in Italia si terrà a processo penale per inquinamento ambientale colposo, con imputati amministratori pubblici regionali e comunali. Si è tenuta, infatti, a Torino l’udienza preliminare del processo “smog”, un iter giudiziario nato dalla denuncia presentata dalla commissione Torino respira che ha portato i giudici a non porre freno alla questione. Molto spesso, in altre città, processi del genere si sono fermati prima ancora di arrivare alla discussione, ma nel capoluogo piemontese si è deciso di andare avanti, entrando di fatto nella storia. E gli imputati, tra gli altri, sono personaggi di spicco della politica torinese e piemontese, con ex sindaci Piero Fassino E Chiara Appendino, ma anche l’ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.

Primo processo per l’inquinamento in Italia

C’è sempre una prima volta e in questo caso sarà a Torino. Il processo “Smog”, infatti, è il primo del genere in Italia, con le accuse mosse dalla commissione Torino respira che chiamano in causa ex sindaci di Torino e presidente della Regione. Secondo i pubblici ministeri Vincenzo Pacileo E Gianfranco Colaceche ha disposto il rinvio a giudizio diretto degli indagati, gli amministratori pubblici in carica dal 2015 al 2019 non hanno adottato contromisure adeguate per contenere l’inquinamento.

Ecco perché tra gli imputati c’è anche Piero Fassino, ex sindaco di Torino già nei guai per la causa duty free, l’ex sindaco Chiara Appendino, recentemente chiamato al bis per la tragedia di piazza San Carlo, è anche l’ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Un secondo filone, che si riferisce al periodo successivo, vede indagato l’attuale presidente della Regione, Alberto Cirioe il suo consigliere Matteo Marnati.

La denuncia è che non sono state adottate misure efficaci per evitare il continuo superamento dei limiti di concentrazione di inquinanti nell’aria stabiliti dalla legge, superamento che, secondo i consulenti tecnici della Procura, hanno portato a oltre mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri.

Le accuse del comitato sullo smog

Un percorso che, come detto, parte dalla denuncia presentata nel 2017 dal presidente del comitato Torino respiraRoberto Mezzalama, che aveva fornito numeri chiari e allarmanti sugli effetti dello smog sulla popolazione.

Con grande sorpresa, infatti, Mezzalama nella raccolta dati per la denuncia aveva trovato sui siti di Comune e Regione resoconti degli epidemiologi dell’Arpa che parlavano chiaramente di molte centinaia di morti dovuti allo smog ogni anno. Una prova lampante che ha confermato come stanno andando gli amministratori comunali e regionali erano perfettamente consapevoli della situazione. Consapevole ma non così tanto, visto questo Torino respira contesta il fatto che non siano state prese le decisioni necessarie per risolvere il problema.

E le conseguenze sulla popolazione sarebbero state molteplici, con gli effetti dell’inquinamento che si sarebbero manifestati sia nel breve che nel lungo termine. Come detto da Simona Ferrero, dottoressa in Medicina interna dell’Ospedale Molinette e membro del comitato, sui bambini sono state rintracciate alcune conseguenze, come l’aumento delle infezioni delle basse vie respiratorie, l’aumento delle riacutizzazioni asmatiche e una probabile associazione con un ritardo nello sviluppo neurocognitivo.

Non solo, perché secondo quanto evidenziato dal comitato esiste anche una probabile associazione con lo sviluppo di malattie neurocognitive come l’Alzheimer.

 
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