Trapani ha il bilancio, ma la Regione commissaria ancora il Comune • Prima Pagina Trapani – .

Il Comune di Trapani ha il Bilancio, dopo il voto favorevole del Consiglio con 14 sì e 3 no, ma la Regione commissaria ancora il Comune.

Trapani, infatti, figura nell’elenco dei comuni della provincia che non hanno ancora approvato lo strumento finanziario e che, quindi, sono stati posti sotto commissariamento. L’elenco, oltre a Trapani, comprende Campobello, Castelvetrano, Marsala, Mazara, Paceco e San Vito lo Capo.

Il decreto della Regione porta la data del 14 giugno, ma il Comune di Trapani dispone del Bilancio, immediatamente esecutivo, dal 12 giugno, 48 ore prima della pubblicazione del decreto stesso. E così, il sindaco Giacomo Tranchida e Alberto Mazzeo, assessore comunale al bilancio, si scagliano contro la Regione per un provvedimento che definiscono “faringeo”.

“Questa distrazione appare ancora più scellerata in quanto al Commissario spetta lo stipendio in carica, oltre al rimborso delle spese di viaggio, che dovrebbero gravare illegittimamente sulle tasche dei cittadini trapanesi – dicono Tranchida e Mazzeo -. Ci auguriamo che l’Assessorato, accortosi della svista totalmente erronea, revochi tempestivamente l’incarico al commissario per legittima difesa”.

Poi, i due amministratori tornano alla riunione del Consiglio in cui è stato approvato lo strumento finanziario e criticano apertamente l’opposizione, considerando che i 3 consiglieri presenti al momento della votazione (Fileccia, Lamia e Gianformaggio) hanno dato parere negativo, mentre gli altri 4 presenti alla seduta (Guaiana, Vassallo, Mangano e Spada, mentre Miceli non è intervenuto ai lavori perché impegnato fuori casa) hanno abbandonato l’aula prima della votazione

“Da un altro punto di vista, le dichiarazioni dei consiglieri d’opposizione in sede di approvazione della legge in camera di consiglio sono prive di merito, poiché da un lato chiedono a gran voce l’approvazione degli strumenti finanziari per garantire i servizi essenziali ai cittadini i cittadini e gli altri votano contro l’attuale bilancio pluriennale o viceversa abbandonano l’aula, fuggendo da ogni confronto politico. L’unica attività svolta è la presentazione di alcune modifiche al documento unico di programmazione, togliendo risorse finanziarie alla processione dei Misteri di Trapani per ricostituire gli stanziamenti già stanziati con somme adeguate e sufficienti per effettuare i servizi di manutenzione.

Paradossalmente, di fronte alla bocciatura di questi emendamenti capziosi da parte della Camera di Consiglio, sul DUP che guarda alla filosofia dell’azione politica del governo si astengono e i sopravvissuti della Camera votano invece contro il Bilancio. In pratica, votando contro i servizi essenziali ai cittadini, contro i servizi sociali, contro le assunzioni programmate del personale, contro la stabilizzazione dei precari, contro ogni progetto di centinaia di milioni di prestiti.

Tali atteggiamenti non ci sorprendono più. Devono necessariamente gridare al lupo sul da farsi, scegliendo poi la politica del non fare. Sarebbe più onesto se si chiedessero cosa hanno proposto all’amministrazione comunale in termini di iniziative meritevoli di accoglienza. Sappiamo bene cosa hanno fatto, niente, se non fare interventi che non aggiungono nulla di nuovo al dibattito consiliare. Solo mentendo i consiglieri dell’opposizione possono sostenere una versione diversa da quella reale”.

 
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