Macerata, un nuovo tesoro archeologico. “Zona artigianale in Urbs Salvia, è la più importante delle Marche” – .

Macerata, un nuovo tesoro archeologico. “Zona artigianale in Urbs Salvia, è la più importante delle Marche” – .
Macerata, un nuovo tesoro archeologico. “Zona artigianale in Urbs Salvia, è la più importante delle Marche” – .

Macerata, 16 giugno 2024 – Al Parco sito archeologico di Urbs Salvia, è iniziata la trentesima campagna di scavo condotta dall’Istituto di Archeologia dell’Università di Macerata su concessione del Ministero dei Beni Culturali. Direttore della “Missione Archeologica” è il professor Roberto Perna, professore ordinario di archeologia classica.

Professore, cosa porta alla luce?

«Stiamo scavando in un terreno dove è stata individuata un’importante area artigianale databile tra la fine del III e l’inizio del II secolo aC. Per estensione si tratta della più importante scoperta archeologica di carattere produttivo di quel periodo storico nelle Marche”.

I tuoi studenti prendono parte agli scavi?

«Sì, sono una quarantina, quasi tutti provenienti dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’UNIMC, ma partecipano anche studenti di altri atenei. Sono organizzati in gruppi e, in base a turni prestabiliti, si alternano sia in questo scavo che in quello che stiamo effettuando parallelamente a Villamagna, nella zona dell’Abbadia di Fiastra, su concessione della Soprintendenza Marche Sud e in accordo con la funzionaria archeologica di riferimento, Cecilia Gobbi”.

Tutta questa zona, quindi, è una vera miniera di tesori archeologici.

“Urbs Salvia è il parco archeologico più grande e importante delle Marche ed è il principale punto di riferimento scientifico del nostro Ateneo. Sono venuto qui per la prima volta da studente ed è nata allora la mia passione per l’archeologia. Nel corso degli anni, la collaborazione attiva dell’Università con le istituzioni (Comune e Soprintendenza) ha favorito lo sviluppo delle campagne di scavo e da quando la gestione del Parco è passata alla Direzione Regionale dei Musei, con la direttrice Sofia Cingolani abbiamo avviato ulteriori iniziative di valorizzazione”.

UNIMC effettua missioni archeologiche anche all’estero?

“L’Istituto di Archeologia di Macerata opera dal 1968. Il primo docente fu l’archeologo Antonino Di Vita, per alcuni anni anche rettore dell’Università. Da lui fondata la prima missione archeologica maceratese in Libia, poi ne sono seguite altre e attualmente siamo presenti in tutta l’area del Mediterraneo. Da metà luglio, per quattro settimane, dirigerò una campagna di scavo a Gortina, nell’isola di Creta e ci sarà con me un gruppo di studenti. Poi da fine agosto a fine settembre, con altri studenti, proseguiremo gli scavi già iniziati in Albania, nel Parco Archeologico di Antigonea”.

Le campagne di scavo dell’Ateneo hanno una valenza essenzialmente didattica?

“Non solo. Sono la palestra principale in cui gli studenti esercitano la professione di archeologo, ma allo stesso tempo con essi si realizza la cosiddetta “terza missione” dell’Università, ovvero svolgere attività con valore formativo e culturale a beneficio della società e del territorio”.

Come si sta evolvendo l’archeologia nell’offerta universitaria?

“Da quest’anno a Macerata nasce un master innovativo, di alta specializzazione, capace di offrire ai laureati ampie opportunità occupazionali. Il 15 luglio apriranno le iscrizioni e il titolo rilasciato sarà in “Archeologia e sviluppo territoriale”.

 
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