“Il cancello era chiuso, un momento stava giocando poi l’ho visto in acqua” – .

“Il cancello era chiuso, un momento stava giocando poi l’ho visto in acqua” – .
“Il cancello era chiuso, un momento stava giocando poi l’ho visto in acqua” – .

Modena, 16 giugno 2024 – Lo è ricoverato in ospedale nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Maggiore di Parma e sembrerebbe in coma, il ragazzo di 4 anni caduto in piscina venerdì sera a Mirandola, durante una cena di classe organizzata da alcuni genitori in un’abitazione privata.

In soccorso è arrivato lo stesso proprietario della casa che, dopo aver notato la sagoma del ragazzino a testa in giù nell’acqua – in una piscina con acqua alta 70 centimetri – ha eseguito le prime manovre di rianimazione. L’incidente è avvenuto venerdì intorno alle 20 tramite PersonaleA Mirandolain una casa dove alcuni genitori, anche per conoscersi un po’ di più, avevano organizzato una cena con i loro figli, iscritti alla prima classe dell’asilo.

Pochi istanti prima il bambino era in piedi inseguendo sul prato con un’amica, la figlia del padrone di casa. Il momento successivoimprovvisamente sfuggito al Controllo dei genitoriè stato versato nel piscina protetta da un cancello chiuso con lucchetto, cosa che il piccolo a quanto pare è riuscito a fare scavalcare arrampicata. Sulla tragedia indaga la polizia e sembra che si sia trattato di un tragico incidente.

Le famiglie lo sono sotto shock.

Con il cuore spezzato e preoccupatoil proprietario della casa riavvolge il nastro del drammatico incidente.

Quello che è successo?

“Avevamo organizzato la festa di fine anno con alcune famiglie per stare insieme e conoscerci un po’ di più. I bambini frequentano l’asilo nido di Mirandola e venerdì sera metà della sezione ha preso parte alla festa, iniziata intorno alle 18. I bambini giocavano in giardino e nel frattempo distribuivamo la cena. Mia figlia e il bambino si rincorrevano sul prato. Abbiamo sentito piangere e sono andato a vedere”.

Hai notato subito il piccolo nell’acqua?

“Subito dopo. Mia figlia mi ha detto che non riusciva più a trovarlo e ho guardato verso la piscina. Ho visto che il lenzuolo si era spostato: mi sono avvicinato alla casetta di legno, che si trova accanto, pensando che si nascondesse dietro ma poi ho notato la sagoma: era a testa in giù nell’acqua. Ho gridato aiuto e sono corsa da lui. Ne ho parlato: avevo fatto anni fa il corso di primo soccorso in azienda, nel settore biomedicale: ero l’addetto al primo soccorso. Mi sono arrivate chiare le nozioni che la ragazza ci ha trasmesso quando abbiamo seguito il corso: ci ha insegnato anche una parte legata proprio ai bambini”.

Quindi ha iniziato a praticare le manovre?

“Ho cominciato subito a soffiare aria, facendogli buttare via l’acqua. Davanti a lui c’era il papà e noi tre ci siamo alternati per il massaggio cardiaco mentre, in videochiamata, l’operatore del 118 ci ha spiegato come farlo. Poco dopo sono arrivati ​​i soccorsi del 118 con l’automedica. Poi l’elicottero è atterrato e il bambino è stato trasportato in ospedale.

Il cuore aveva ripreso a battere. Infatti continuammo il massaggio per cinque o dieci minuti finché non arrivarono i paramedici. Poi è arrivata la polizia”.

La piscina è profonda?

“Il bordo esterno è di circa un metro, l’acqua è meno profonda. Non so dove possa essersi arrampicato il bambino, per motivi di sicurezza il cancello era chiuso.

Una tragedia in una serata che doveva essere una festa…

“Spero solo che si riprenda, che abbia trascorso poco tempo in acqua e che possa guarire presto. Tutto è stato fatto per un momento di gioia, e invece si è trasformato in qualcos’altro; nessuno se lo aspettava. Siamo vicini alla famiglia e speriamo che tutto vada bene”.

 
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