Teramo. Tra droga e alcol nei giardini Marcozzi di piazza Garibaldi e quei ventimila euro… – .

Ieri abbiamo trascorso l’intero pomeriggio nei giardini Marcozzi in piazza Garibaldi a Teramo.
Ci siamo fermati con la macchina tra l’edicola Castellano, un vero bastione e lo storico chiosco della frutta.
Non abbiamo visto una sola macchina della polizia in 7 ore. Dovrebbe essere uno stop forzato. Obbligatori come le Gallerie degli Uffizi a Firenze, il parco archeologico del Colosseo a Roma tra l’area Palatino, il Foro Romano e l’Anfiteatro Flavio. Cosa abbiamo letto mentre assistevamo al continuo consumo di alcol e al passaggio di tanti piccoli testimoni tra adolescenti italiani, nordafricani e nigeriani e a tanti litigi alimentati da evidenti stati di alterazioni psicologiche?
I ventimila euro di patrocinio donati dal Comune di Teramo alla manifestazione Bimbi in piazza.
Niente da discutere, un’opera meritoria e altamente sociale, ma insieme ai 20mila euro per quella festa indispensabile per i gonfiabili e gli altri palloncini, nata con l’Amministrazione D’Alberto e cresciuta come punto di riferimento per la cultura filippina, non si potrebbe investire altri 20mila euro per curare i giardini, la nuova erba, la decorazione dei giardini che ospitano l’opera di Fausto Cheng, dedicata ai caduti di Nassirya?
Ieri non c’erano anziani, né fedeli all’ombra dopo la funzione religiosa, né bambini, né nonni, ma solo alcolizzati e spacciatori.
Ieri in tanti sono passati sotto il sottopassaggio chiuso dove giacciono da mesi i materassi e nessuno li ha puliti.
Pochi giorni fa, sindaco D’Alberto, lei ha attraversato la strada dei chioschi di piazza Garibaldi insieme al presidente del Te.Am. Eri stato rispettosamente a un funerale. La scena era esilarante. Sei passato davanti a due sentinelle magrebine, (un nostro comune amico è stato testimone con me) e non hai visto a terra due ragazzi teramani completamente ubriachi, la sporcizia e i vari spacci di droga tutt’intorno. Quando un Amministratore, anzi due, smettono di guardare la propria Città è l’inizio della fine.
Ventimila euro per i bambini in piazza a San Nicolò?
Ventimila euro anche per quei giardini e più controlli. Si ripianta l’erba, si installano giochi per i bambini, è vietato il consumo di alcolici nella pubblica piazza, succede tutti i giorni. Il comitato di quartiere? Non esiste se non per voti, macroaree e altre chiacchiere.
Il degrado si combatte con la bellezza; il senso della morte con i colori della vita.
Quando lo si capirà?

 
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