Il 30% delle coppie non ha rapporti e spesso è una scelta – .

Il 30% delle coppie non ha rapporti e spesso è una scelta – .
Il 30% delle coppie non ha rapporti e spesso è una scelta – .

E se vi dicessimo che, oltre a quella economica, in Italia si sta diffondendo anche la recessione sessuale? Avete letto bene: da Nord a Sud le coppie cosiddette “bianche” sono il 30% e il dato sembra in continua crescita. Secondo i numeri, 3 coppie su 10 dichiarare di non avere rapporti sessuali. Un tema di cui molti faticano a parlare, ma che, a giudicare dalla copertura mediatica riservata alla questione negli ultimi tempi, sembra diffondersi a macchia d’olio, denotando una dinamica sociale che quantomeno merita attenzione. Secondo gli esperti, una relazione può essere considerata bianca (o asessuale) se avviene il sesso meno di 10 volte l’anno. Investigare le cause di una deriva così silenziosa ma diffusa rischia di apparire un esercizio complesso. Lavoro, stress, impegni, genitorialità, problemi di salute possono essere alcuni dei motivi da considerare, ma non sono gli unici. Per cercare di capirne qualcosa in più e fare luce su un fenomeno tanto curioso quanto attuale, ne abbiamo parlato con Paolo Antonellipsicologo e sessuologo.

Lo psicologo, psicoterapeuta e sessuologo Paolo Antonelli

Il primo aspetto da tenere in considerazione, secondo l’esperto, riguarda il fatto che le coppie asessuali non sono una novità. “Negli ultimi anni – ha spiegato Antonelli – l’interesse per le coppie bianche è cresciuto notevolmente. Sono molti gli studi e gli approfondimenti che mirano a comprenderne le cause e le dinamiche. Affermare però che, rispetto al passato, oggi le coppie bianche siano in crescita non è del tutto vero. Molto più corretto è dire che, finalmente, le coppie bianche si sono trasformate in un fenomeno che dobbiamo affrontare e cercare di comprendere”. La consapevolezza e la conoscenza delle problematiche relative alla sfera sessuale, secondo Antonelli, hanno portato ad una maggiore attenzione verso un meccanismo conosciuto e non necessariamente dai tratti negativi.

Le possibili cause

Sul fronte delle cause, lo psicologo e sessuologo lascia spazio a molte ipotesi: “Una coppia può essere bianca perché entrambi i componenti decidere di comune accordo e liberamente, o perché ci sono problemi e disfunzioni il che, di conseguenza, porta la coppia a stare lontana dal sesso. Nel secondo caso è fondamentale approcciarsi ad un percorso attraverso il quale affrontare il problema. Nel primo caso non c’è motivo di preoccuparsi”.

Sempre più coppie decidono di non avere rapporti sessuali

Un aspetto che Antonelli tende a sottolineare riguarda il fatto che sono sempre più coppie che decidono consensualmente di non avere rapporti sessuali – o di averli di natura extraconiugale – per mancanza di attrazione o interesse reciproco. Un caso emblematico, a suo avviso, in cui la coppia bianca non rappresenta uno squilibrio, ma un punto d’incontro. IL coppie aperte e il relazioni poliamorose queste sono solo alcune delle realtà frutto di uno sdoganamento della sessualità che negli ultimi anni ha trovato spazio nella nostra società, generando nuove dinamiche sociali e relazionali. Il problema nasce quando non c’è reciprocità: “Se la coppia bianca – ha spiegato Antonelli – è tale per una disfunzione sessuale o relazionale, la difficoltà va riconosciuta e affrontata con l’aiuto di un professionista. Una soluzione potrebbe essere quella di pianificare l’attività sessuale, ma non bisogna dimenticare che il sesso deve essere spontaneo e libero. Interpretarla come una forzatura rischia di rivelarsi un fallimento, a meno che non si tratti di una terapia mirata al raggiungimento di un obiettivo stabilito dal terapeuta”.

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Quando diventa un problema

Al centro dell’analisi di Paolo Antonelli c’è il grande tema delle connessioni emotive: quando non ci sono valori in comune, credenze, atteggiamenti e strutture culturali sono diverse, c’è da aspettarsi un maggiore distacco e, quindi, un rischio più alto nella termini di durata del rapporto di coppia. Anche in questo caso, però, le dinamiche possono essere molteplici e, dal suo punto di vista, non è detto che la mancanza di rapporti sessuali debba essere considerata causa di uno squilibrio. “La sessualità – ha chiarito Antonelli – è uno dei pilastri della vita di coppia, ma non l’unico. Sono molti gli ambiti su cui si può costruire il rapporto di coppia. Ci sono molte relazioni che non si basano essenzialmente sulla sessualità. Il problema sorge se uno dei due desidera una sessualità più attiva e l’altro no. Le asimmetrie possono essere pericolose”. E attenzione a non pensare che la questione riguardi solo gli over. Ragionando con l’esperto, è chiaro che la mancanza di sesso nelle coppie non è certo legata all’età dei suoi componenti. Recenti studi scientifici dimostrano, infatti, che le coppie bianche sono composte prevalentemente da persone tra i 18 ed i 40 anni.

L’asessualità non è sempre sinonimo di infelicità

La sintesi è facile da fare: una persona che decide liberamente di non avere rapporti sessuali o di averli in modo limitato, non essendo particolarmente interessata all’espressione di sé attraverso l’identità sessuale e preferendo basare la propria vita su altri ambiti di interesse, è non è detto che sia infelice. Non è un caso che anche in Italia siano nate associazioni di persone asessuali che si riuniscono per conoscersi, riconoscersi e, perché no, per instaurare rapporti basati sugli stessi principi. L’importante – come ha sottolineato più volte lo psicologo e sessuologo Paolo Antonelli – è l’equilibrio. Quando c’è squilibrio, l’insoddisfazione è naturale e il rischio di relazioni extraconiugali appare reale.

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Se ne parla poco, si giudica troppo

A questo punto del ragionamento viene da chiedersi se il mondo relazionale sia ancora un mondo da indagare in una società in cui si tende sempre più a marginalizzare la sfera emotiva e sentimentale. Parlare di più e meglio di relazioni e sentimenti, imparare ad esprimere le emozioni, potrebbe rivelarsi salvifico, sia per chi è immerso in un rapporto di coppia problematico, sia per chi ha deciso liberamente di non avere rapporti sessuali, ma si ritrova costretto a dover fare i conti con etichette sociali e classificazioni sterili. Guardandola nemmeno troppo dall’esterno, quella in cui siamo inseriti è un’impalcatura sociale in cui dare un nome a tutto sembra essere la via d’uscita per liberarci dalle responsabilità. Il fatto è che, quando sono in gioco dinamiche interpersonali, incolpare qualcosa o qualcun altro appare uno strumento poco saggio. Molto più utile, però, sarebbe capire cosa sta succedendo agli ingranaggi che tengono unite – o separate – le persone.

Affinità elettive, metà di mele ormai sempre più ridotte al nocciolo, colpi di fulmine, fuochi di padella, grandi amori, relazioni tormentate: nell’Italia degli anni Venti si smetteva di parlarne, dalla cinematografia alla letteratura, lasciando spazio a un realismo capace solo di raccontare ciò che vedi. Lo psicologo e sessuologo Paolo Antonelli ci invita a fare l’esatto contrario, cercando di osservare oltre ciò che i media fanno sembrare. Un esercizio difficile ma molto utile. Per ognuno.

 
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