una decina di casi a Modena, l’ultima sventata Gazzetta di Modena – .

una decina di casi a Modena, l’ultima sventata Gazzetta di Modena – .
una decina di casi a Modena, l’ultima sventata Gazzetta di Modena – .

Finta indagine, finta caserma, falso numero di telefono, ma vera truffa. Tant’è vero che a Modena e provincia sono già una decina i casi di persone che sono state ingannate e che hanno perso migliaia di euro. Ma c’è anche chi, nel teatrino messo in scena dai truffatori, riesce a uscirne indenne, come accaduto nei giorni scorsi a San Cesario.

La truffa
Se ricevessi una chiamata dalla stazione di polizia, non ti fideresti? Questa è l’idea alla base dell’ultima truffa inventata da questi professionisti del crimine. Arriva una chiamata sul tuo cellulare e il numero in arrivo è esattamente quello di una delle caserme dell’Esercito più vicine a te.
È così realistico che basta prendere quel numero, inserirlo nel motore di ricerca di Google per scoprire che sì, la persona che ti chiama è proprio un poliziotto. Ma no.
In qualche modo gli specialisti sul campo riescono a mascherare la telefonata.

L’ultimo caso
È accaduto nei giorni scorsi a San Cesario, dove un cliente Unicredit è rimasto vittima dello stesso attentato. Anche per lui stesso scenario, prima il contatto tramite sms, poi la chiamata dalla caserma. Una chiamata in cui viene detto alla vittima di recarsi immediatamente presso la filiale di fiducia per salvare il proprio conto bancario dagli hacker che tentano di svuotarlo. COME? Effettuando bonifici per migliaia di euro sui conti fiduciari delle forze dell’ordine che si prenderanno cura dei tuoi soldi fino a quando non te li restituiranno. E l’ultima raccomandazione: non dite nulla ai dipendenti della banca, perché potrebbero essere loro stessi i famigerati hacker che vi rubano i risparmi. E invece questo cliente di San Cesario, mantenendo sempre attiva la telefonata, si è recato fisicamente in banca e ha passato la cornetta al direttore della banca. Quest’ultimo ha subito capito che si trattava di un tentativo di truffa e quando il truffatore si è accorto che le cose per lui si stavano complicando, ha iniziato a minacciarlo.
“Dammi subito il cliente e non interferire, sono un poliziotto”, queste grossomodo le frasi pronunciate. Finché lei non ha rinunciato e ha riattaccato.

Persi 22mila euro
Se a San Cesario se ne sono andati con le tasche vuote, l’altro giorno a Carpi i truffatori hanno fatto valere i loro soldi, riuscendo a strappare 22mila euro a una parrucchiera rimasta suo malgrado intrappolata nel web.
Sapevano tutto di lei, conoscevano i suoi numeri di telefono, la professione e altre informazioni sensibili utili a rendere il tutto molto più credibile. Ad esempio, conoscendo la professione della donna, l’hanno invitata a giustificare uno dei due trasferimenti con l’acquisto di attrezzature per il negozio. Un totale di 22mila euro divisi in due bonifici istantanei e quindi non più annullabili. Ma i casi, come detto, si diffondono sempre più in provincia, tanto che se ne contano già una decina. Se hai il minimo dubbio devi fare due cose: o chiamare la polizia (112) o ancora meglio, recarti fisicamente alla stazione di polizia più vicina o alla filiale della tua banca locale. In ogni caso, non effettuare mai trasferimenti su conti suggeriti telefonicamente. Né la polizia né il personale della banca ti inviteranno mai a compiere operazioni simili.

 
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