L’Africa al centro
Il primo elemento da mettere a fuoco, di cui ho già parlato in queste colonne, è l’attenzione rivolta al continente africano. È stato il tema centrale della prima sessione, quella inaugurale del vertice. Un focus molto attuale, che pone al centro l’obiettivo dell’allargamento e dell’apertura del G7 ad altri Paesi, africani in primis. Inoltre, è un dato di fatto che i paesi del G7 stanno perdendo rilevanza in termini relativi: se infatti nel 1990 il 66% del PIL mondiale e il 52% del commercio internazionale erano nelle mani del G7, oggi gli stessi paesi sono responsabili del 43% del PIL e il 27% del commercio globale. Aprirsi all’Africa significa quindi cercare di costruire alleanze con un’area che, a detta di tutti, sarà quella con il più alto tasso di crescita economica. Interessante è stata anche l’attenzione posta non tanto e solo alle misure di sostegno per il continente africano quanto piuttosto alle iniziative di partenariato: con l’obiettivo di creare presupposti solidi per uno sviluppo economico robusto e duraturo.
In secondo luogo, molto appropriato è stato il focus voluto dal Presidente Meloni sul tema dell’Intelligenza Artificiale (AI). Si tratta infatti del più grande fattore determinante del cambiamento sociale e industriale nella storia moderna; L’intelligenza artificiale ci porta definitivamente in un mondo in cui il codice (software) rappresenterà la spina dorsale delle dinamiche operative del nostro pianeta. Con la presenza del Santo Padre e l’attenzione dedicata a questa tecnologia, abbiamo voluto ribadire, come espresso chiaramente nelle dichiarazioni finali, che l’IA deve essere messa al servizio dell’uomo e deve essere subordinata al rispetto dei principi basilari di un’etica natura.
La guerra in Ucraina
Inoltre, non era scontato che si raggiungesse un accordo sulla questione ucraina; le conclusioni del vertice evidenziano invece che è stato deciso di stanziare 50 miliardi di dollari per sostenere Kiev e allo stesso tempo, per la prima volta, è stato chiesto alla Cina, in modo ufficiale e chiaro, di esercitare il proprio potere negoziale nei confronti di Putin perché smetta di questa guerra assurda. A questo proposito è utile ricordare che la Federazione Russa dipende ormai in misura molto significativa da Pechino, che è di gran lunga il principale acquirente di gas e petrolio da Mosca e rappresenta il più importante fornitore di tecnologie e non solo dello Zar di San Pietroburgo.
In breve, come italiani possiamo ritenerci soddisfatti dell’andamento del G7 organizzato a Borgo Egnazia. Siamo stati artefici di una complessa operazione di coordinamento su numerose e delicate questioni, abbiamo ridato centralità al Mar Mediterraneo, ponendo di conseguenza l’Italia in una posizione del tutto privilegiata sia come hub energetico verso l’Europa, sia come snodo logistico chiave di un nuovo asse nord -sud, il presidente Meloni ottiene ulteriori importanti riscontri in merito al varo del cosiddetto Piano Mattei, avvenuto più di un anno fa. Ora è importante ricordare che sì, il G7 è stato una tappa importante ma ora è fondamentale dare seguito, con azioni concrete, alle decisioni prese e consolidare il credito acquisito in questo importante forum internazionale.
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La mattina