Doppio omicidio a Orta di Atella, il vescovo di Aversa: «Sono preoccupato» – .

Domani sera, il vescovo di Aversa Angelo Spinilloaccogliendo l’invito dei sindaci di CasapesennaDi San Cipriano E Casal di Principe marcerà a fianco dei cittadini e con tutti sacerdoti di Forania per rafforzare la speranza di un mondo senza violenza particolarmente messa in discussione dagli ultimi episodi accaduti tra Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa e ieri da duplice omicidio dei due fratelli di Cesaanche se di provenienza diversa dalla cosca camorristica che sta sconvolgendo il territorio della diocesi.

Il clima di tensione cresce di ora in ora e anche la preoccupazione dei cittadini che non nascondono parlando apertamente con i parroci delle varie chiese di sentirsi meno sicuri. Per Spinillo è tempo di unirsi e rilanciando il suo accorato appello a tutti i fedeli, chiede a tutti di essere presenti perché «la fiaccolata – dice – rappresenta un nuovo importante segnale».

Don Angelo, quanto accaduto ai due fratelli di Cesa genera allarme ancora più forte. Sei preoccupato?

«Ne ho sentiti alcuni giovani morti tra Succivo e Orta di Atella e sono preoccupato. Ciò che sta accadendo ripropone lo spettro del terrore vissuto nelle nostre terre in tempi che speravamo non tornassero mai più. Quanto accaduto porta il segno della terribile possibilità di un ritorno di quella prepotenza che, mai definitivamente domata, cerca sempre di far sentire il suo ringhio minaccioso.

Come reagire, allora?

«Ancora più di ieri, oggi dobbiamo dimostrare unità nel sentirci un popolo che vuole camminare insieme verso il progresso civiltà autentica E democrazia. Dobbiamo presentare sempre più un fronte comune nella lotta contro ogni forma di malaffare, forza trattare di farmaco al corruzione, dall’estorsione all’usura».

Si riferisce, in particolare, a Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa, entrambe scosse dalle tre retate camorristiche?

“Si è come avvenne già nel 1991 quando i sacerdoti della stessa area pastorale con Don Peppino Diana hanno voluto parlare alla comunità cristiana e civile della zona, con il documento”Per l’amore della mia genteAnche oggi forse sentiamo il bisogno di dire con forza che siamo preoccupati. Per la mancata considerazione di valori come l’onestà, la giustizia, la verità e per la limitata possibilità di un lavoro veramente dignitoso per i giovani”.

Nel documento Per l’amore del mio popolo, del ’91, c’era un appello diretto alle istituzioni e alle diverse parti della società. Pensi che sia necessario fare lo stesso anche oggi?

«Ci ​​interessa molto esprimiamo il nostro dissenso verso chi vorrebbe tornare ad imporre un dominio prepotente sulla città ma non vorremmo mai gridare a qualcuno un rabbioso rifiuto della sua presenza, bensì offrirgli un accorato invito a cambiare stile di vita. Come cristiani e pastori di Chiesa di Cristonel dialogo con le istituzioni civili, vogliamo sollecitare l’attenzione e la sensibilità di tutti i cittadini affinché non si ricada errori drammaticinei peccati che negli ultimi decenni hanno insanguinato e inquinato questa nostra meravigliosa terra”.

Eppure molti passi verso la redenzione sono stati fatti. È impensabile che si possano perdere i progressi compiuti fino a questo momento. L’azienda ha già parzialmente risposto.

«Certamente, e la marcia deve essere il segno della chiara adesione dei nostri cittadini ai valori dell’umanità, della civiltà, della giustizia, della pace sociale in cui la vita di tutti può veramente crescere. Per questo sentiamo di voler condividere con tutti le parole che il Santo Padre Francesco rivolto alla nostra comunità lo scorso 19 marzo 2024, incoraggiandoci a farlo coltivate con pazienza il seme della giustizia e il sogno di sviluppo umano e sociale per la vostra terra”.

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La mattina

 
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