La valorizzazione del dialetto, “Non solo mizzica”, avviene attraverso uno spettacolo teatrale nella scuola elementare di Adrano, vicino a Catania – .


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“Rosa Balistreri: in memoria di una Voce”, scritto e diretto dal prof. Pino Pesce, è stata la pièce che il terzo Circolo didattico San Nicolò Politi di Adrano ha rappresentato al teatro “Scuola Santa Lucia” a fine anno scolastico.

Si tratta di un progetto realizzato grazie ad un finanziamento della Regione Siciliana dal titolo: “Non solo divertente. Il siciliano è la lingua di un popolo”attraverso il quale si vuole riportare all’attenzione delle scuole il dialetto siciliano affinché venga valorizzata la sua grande tradizione culturale ed espressiva, che si è vista, ad esempio, in Giovanni Meli o in Domenico Tempio, ma anche in Nino Martoglio e perfino in Pirandello, che scrisse commedie dialettali appositamente per Angelo Musco, affinché non svanisse nell’abbandono e nell’oblio.

Una tradizione che tra l’altro è legata anche alla “scuola poetica siciliana” di Cielo d’Alcamo o Jacopo da Lentini o Odo delle Colonne, quella incoraggiata da Federico II.

Un progetto quindi, come dice la preside Francesca Liotta, per promuovere la conservazione e la riscoperta della lingua, della cultura e delle tradizioni siciliane. Anche se “il lavoro portato avanti nella scuola va ben oltre la mera promozione della cultura siciliana”, perché si è cercato di portare all’attenzione, e non solo dei bambini, un personaggio singolare come l’artista Rosa Balistreri, cantante folk originaria Palermo scomparsa nel 1990, e quindi anche, a suo nome e secondo la sua storia personale, “il tema della violenza sulle donne – troppo spesso, soprattutto in passato e in certi ambienti – giustificato e quasi accettato dalle donne stesse. Oltre ai contenuti, pregevole è il linguaggio con la riscoperta di parole che i giovani non conoscono e che i più anziani non sentono da molto tempo”.

Uno spettacolo multimediale che ha unito canto, recitazione, danza, videoproiezione e cultura siciliana, portatrice anche di tradizioni moderne e ataviche.

I protagonisti sono stati i bambini della scuola Adranita: gli alunni delle classi quinte della stessa scuola primaria che hanno recitato, cantato e ballato e poi Gloria Santangelo, cantante, attrice e narratrice, che ha incarnato brillantemente il personaggio di Rosa Balistreri.

Da sottolineare anche il lavoro serio e impegnato delle docenti-coordinatrici dello spettacolo: Imma Trovato, coreografa, e Concetta Cusimano, esperta di lingua e cultura siciliana. L’accoglienza del pubblico è stata grandiosa e calorosa.

Da parte sua il regista Pino Pesce, oltre a ricordare la figura e l’opera del poeta Ignazio Buttitta, ha precisato che “la storia di Balistreri è intrisa di molta sicilianità e che è raccontata, cantata, cantastorie e ambientata musicato dalla bravissima Gloria Santangelo, mentre è costellato di suspense e intervallato da flashback sull’esperienza di Rosa, come lo sbarco degli alleati nel luglio 1943 e il momento di una suggestiva preghiera corale durante una serata di lampi e tuoni”.

Pesce aggiunge ancora: “L’ musicalstory è un’opera multimediale rivoluzionaria che vuole essere la voce forte e accorata della Sicilia, il canto rabbioso di protesta che il Cantore del Sud ha vissuto tra violenza e degrado, tra tradimenti e sopraffazioni; un impasto che Balistreri da Licate, con struggente e rabbiosa passione, cuntava e cantava, aggiungendo sempre un po’ di leggerezza e ironia per sopravvivere alle avversità.”


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