se la magistratura giustizialista non incanta più l’elettorato – .

Naturalmente ci sono delle reazioni. L’assurdo rifiuto di concedere la libertà dagli arresti domiciliari al presidente della Liguria Giovanni Toti, in vista non delle elezioni che dovrebbero tenersi tra un mese, ma tra un anno, nel 2025: praticamente arresto preventivo a vita fino a quando Toti, che è solo sotto inchiesta, non intende lasciare la politica per decreto giudiziario. Ma sono venti favorevoli. Perché il protagonismo giudiziario che vuole tutelare la democrazia assumendo un ruolo che la Costituzione, la legge, il buon senso e il pensiero democratico non consentono forse sta finalmente giungendo al termine. Forse, ma i segnali di emancipazione da una magistratura eccessiva e aggressiva ci sono tutti, anche grazie a un elettorato che non ci beve più. Ti ricordi la Puglia? La sinistra sembrava travolta da un’ondata giudiziaria molto potente. Ebbene: nelle ultime elezioni la sinistra ha raggiunto vette di consenso inimmaginabili. E la Liguria messa in manette? Anche in Liguria la coalizione di centrodestra che sostiene il governatore Toti non ha perso un voto, è rimasta stabile, come se il dito puntato della magistratura non incantasse più nessuno. Non era scontato che fosse così, ma forse l’elettorato ha ben compreso la lezione di questi decenni, della miriade di presidenti, sindaci, consiglieri processati nel clamore mediatico e poi assolti in massa. Il meccanismo della giustizia (perdonatemi l’espressione orribile) si è fermato?

 
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