Multe e patenti sospese a Cagliari, residenti: “Le regole esistono”

Le polemiche a riguardo non si fermano La movida cagliaritana. L’associazione Vivere a Villanova rispondi a presidente di Fipe Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia, rispetto alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi circa le sanzioni e sospensioni di diversi locali, e in particolare di quelli del centro cittadino, anche a causa di “mancanza di regole”.

“Le regole in città – scrive l’associazione in un lungo post sull’omonima pagina Facebook – esistono e non sono mai scomparsi e che se da un lato è legittima la preoccupazione dell’imprenditore, lo è altrettanto il diritto degli abitanti a poter confidare nel rispetto dei loro diritti primari alla salute e al riposo che trovano la loro fonte – tutt’altro che incerta – nelle norme e nelle norme che progressivamente scendono dal rango costituzionale, passando per il codice civile e il codice penale, fino a norme comunali come quella per la concessione del suolo pubblico”.

Per quale preoccupazione Piano comunale di abbattimento del rumoreLo precisa l’associazione, rivolgendosi sempre a Fronga “La sua lotta è anche la nostra come associazioni di quartiere e come residenti, anche se alcuni hanno ritenuto necessario erigere barricate per difendere le conquiste di posizione. In questo contesto non abbiamo dimenticato l’iter della sua approvazione nell’ultima seduta consiliare”.

“Deve essere chiaro – prosegue il post – che Cagliari e in particolare il centro storico non devono essere un selvaggio west senza regole o sottoposto alle regole del più forte (che purtroppo non è mai residente). E deve essere chiaro che compito delle associazioni di categoria come la vostra è anche quello di prendere le distanze, senza se e senza ma, da tutti quegli imprenditori che operano in palese violazione delle regole, danneggiando i cittadini e i propri colleghi con forme di concorrenza sleale. Ed altrettanto evidente è il fatto che le sanzioni applicate dagli uffici comunali sono proprio frutto di quelle norme che Frongia sostiene non esistono”.

L’associazione ringrazia inoltre il Servizio Attività Produttive Comunali “per la sistematica attività di verifica svolta nell’ultimo anno attorno alla città, che ha avuto il merito di evidenziare una serie infinita di irregolarità e abusi connesse alle concessioni di attività di ristorazione su suolo pubblico, in relazione alle quali si è formata la convinzione che potessero essere, se non legibus solutus, almeno zone franche nelle quali era possibile derogare alle norme esistenti, conosciute e sottoscritte”.

“Come rappresentanti di una parte dei residenti – conclude l’associazione – crediamo fermamente in una naturale convivenza e convivenza con attività commerciali e produttive di ogni genere, essenziale ai fini di ripopolare positivamente il centro storico pur rifuggiamo l’idea del commercio per un turismo mordi e fuggi che riduce le porzioni di prestigio delle città a stereotipate Disneyland, con la sistematica fuga degli abitanti. In questo senso, le attività di controllo svolte e quelle che verranno (e che non dovranno mai mancare) speriamo possano svolgere una funzione virtuosa responsabilizzando gli operatori e i loro clienti, al rispetto delle regole e dei luoghi e si Sarà una giornata fantastica in cui ci saranno sanzioni più alte a seguito dei controlli, segno di maturità dove saremo tutti diventati rispettosi degli altri e delle regole”.

Poi l’appello al nuovo consiglio comunale: “Siamo convinti che la strada del dialogo sia quella primaria e che, come ripetuto più volte da tutti i candidati, da tutti gli eletti (chi più chi meno) e dallo stesso Massimo Zedda, le soluzioni condivise sono l’arma vincente che non può non passare attraverso la strada della democrazia partecipativa”.

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