Il viaggio dell’Aceto Balsamico di Modena all’insegna dell’amore – Agenfood – .

Il viaggio dell’Aceto Balsamico di Modena all’insegna dell’amore – Agenfood – .
Il viaggio dell’Aceto Balsamico di Modena all’insegna dell’amore – Agenfood – .

(Agen Food) – Modena, 18 giugno. – Se potessero parlare, chissà quante storie avrebbero da raccontare: un viaggio in treno, probabilmente di inizio Novecento, lungo tutta la dorsale della Penisola, dalla Sicilia a Modena.

Molto lungo sosta in soffitta, e poi, ancora, un trasferimento inaspettato, dalla patria di Luciano Pavarotti a quella di Franz Liszt. Protagoniste di questo singolare itinerario sono alcune botti che, realizzate per trasportare il vino Marsala, sono state recuperate per conservare il mosto che, dopo diversi anni di affinamento, viene trasformato in Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP

Questa curiosa storia è raccontata da Mario Gambigliani Zoccolipresidente diAssociazione Esperti Assaggiatori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è nato a Consorzio Produttori Antiche Acetaie, qualche giorno fa è tornato dalla cittadina ungherese dove, insieme alla moglie, Francesca Castellani Tarabiniconsegnò il prezioso carico di botti e bidoni pieni di mosto, accuratamente imballati nel bagagliaio della sua auto di famiglia.

“Due anni fa, per caso, una coppia di turisti ungheresi vennero a visitare la nostra acetaia a Gaggio di Castelfranco Emilia, Gabor e Cristina Bach che rimangono affascinati dal prodotto e dalla sua storia, tanto che, dopo pochi mesi, ci contattano per acquistare le nove botti che avevamo in magazzino. Qualche mese fa è arrivata la seconda richiesta, per avviare altre due batterie, una delle quali secondo i loro desideri doveva essere composta solo da botti provenienti dalla Sicilia, dedicata ai loro due figli, rispettivamente di 12 e 17 anni”, spiega Mario Gambigliani Zoccoli.

Gabor e Cristina Bach sono agricoltori appassionati che conducono un’azienda di notevoli dimensioni: possiedono infatti 1.500 ettari di terreno e 400 bovini che producono latte esclusivamente alimentare. In questi mesi è nata anche un’amicizia tra le rispettive famiglie che conferma, per l’ennesima volta, come attraverso l’eccellenza dell’enogastronomia molte barriere si abbattono in pochi minuti per lasciare spazio a sorrisi e strette di mano.

“Naturalmente l’utilizzo dell’aceto che uscirà dalle batterie che ora riposano a una cinquantina di chilometri da Budapest resterà a livello familiare. Abbiamo avuto la conferma che una narrazione corretta e appassionata della storia, delle tradizioni e delle qualità dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP esercita sui turisti un fascino irresistibile. A questo proposito sottolineo che dopo il blocco causato dalla pandemia i turisti sono tornati in massa a visitare le nostre acetaie. La maggior parte di questi provengono dagli Stati Uniti e dal Nord Europa, spesso con la voglia di vedere le auto più veloci del mondo e di assaggiare le nostre eccellenze gastronomiche”, conclude Gambigliani Zoccoli.

 
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