Dalla strada al museo, la storia della street art in mostra a Siena – .

La storia dell’arte di strada dagli esordi ai giorni nostri, in un’unica mostra che cattura e racconta l’evoluzione dell’arte urbana attraverso le opere di oltre 30 artisti. È stato presentato oggi, 19 giugno, al Complesso Museale Santa Maria della Scala a Sienala mostra “UNDER/OVER Urban Art: dalla strada al museo, andata e ritorno”, a cura di Patrizia Cattaneo Moresi e Michelina Simona Eremita, in collaborazione con 24 Ore Cultura, e aperta ai visitatori fino al 29 settembre.

“La Strada e il Museo: due universi apparentemente inconciliabili – spiega Cristiano Leone, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala -. Nella prima c’è la “controcultura”, la vita “vera”. Luogo di passanti, territorio dell’effimero, a volte del degrado, di un passaggio a volte senza meta, la strada racconta spesso storie di margini ed emarginati. Il Museo, invece, talvolta viene percepito da chi vive la strada come un nemico, che santifica e rende perenne il gesto artistico, “musealizzandolo”, e quindi privandolo in qualche modo della sua energia, che nasce dalla contrasto, opposizione, dalla rivolta.

Forse per la prima volta nella storia delle numerose mostre sulla street art, spesso percepite dagli artisti come un vero e proprio tradimento delle proprie convinzioni e pratiche, il Santa Maria della Scala oggi non si presenta solo come un museo, ma è una strada, quello antico, che nel corso dei secoli ha inglobato il complesso ospedaliero prima, poi museale. E così, allo stesso tempo, lo spettatore esplora la storia dell’arte urbana e scopre il suo svolgersi in una dimensione in divenire. Il Museo e la Strada dialogano dunque – prosegue Leone -, nel nome degli insegnamenti dell’antico Ospedale, di cui il nuovo Consiglio di Amministrazione vuole sottolineare l’importanza capitale, in nome dell’ospitalità, del superamento delle controversie, con l’obiettivo di costruire ponti tra tempi, generi artistici e generazioni diverse. Ed è così che anche l’opera di Clet Abraham, nata per le strade di Siena e considerata dall’amministrazione – a torto o a ragione – quasi alla stregua di un atto vandalico, torna ora in mostra – ma attenzione: non in un museo, ma nell’antica via che Santa Maria, come in un abbraccio, ha fatto propria”, conclude il presidente della Fondazione.

La mostra ripercorre la storia del movimento artistico che dalle etichette illegali e dai graffiti sui treni della metropolitana di New York è passato a diventare una delle espressioni più significative dell’arte contemporanea: democratica e inclusiva, capace di coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo. Un successo davvero globale che nell’ultimo decennio ha cominciato ad affermarsi anche nel mercato dell’arte dove, attualmente, la metà dei dieci artisti più quotati al mondo proviene dalla scena dell’arte urbana. La mostra analizza quindi l’evoluzione della street art da movimento underground all’attuale fenomeno artistico e sociale che coinvolge tutti gli strati della società, prosperando in festival e mostre, entrando in musei e gallerie, invadendo il web e i social network, influenzando la moda e la società.

Il percorso espositivo, partendo dalle opere dei pionieri dell’era dei graffiti, indaga la grande varietà di stili, tecniche e sensibilità artistiche che oggi sono riunite sotto l’ombrello dell’arte urbana, attraverso un’ampia selezione di alcuni degli artisti più rilevanti sulla scena contemporanea italiana, francese ed europea.

Senza dimenticare i grandi nomi che hanno portato questo movimento alla ribalta internazionale come Banksy, Obey e JR: è infatti anche grazie alla loro notorietà che la street art è entrata a far parte della scena artistica contemporanea globale.

“Abbiamo avviato da tempo una proficua collaborazione con il Sole24Ore Cultura per presentare al pubblico l’arte urbana attraverso allestimenti museali, sia in Italia che all’estero. Queste mostre sono caratterizzate da un approccio storico a questo movimento artistico e cercano di fornire ai visitatori un contesto utile per comprenderne le origini, l’evoluzione e l’attuale successo nella scena artistica internazionale”, commenta Patrizia Cattaneo Moresi che aggiunge: “Sono estremamente orgoglioso di presentare la Street Art, e i tanti artisti con cui collaboriamo, in un luogo eccezionale come Santa Maria della Scala, noto per la sua bellezza e significato storico. È stata una sfida entusiasmante creare un dialogo tra una forma d’arte contemporanea, nata nelle strade, e lo spazio di un’antica strada sotterranea, stabilendo un affascinante parallelo tra passato e presente, e tra il concetto di strada come spazio fisico luogo e come spazio creativo”.

Ciò che rende unica la mostra, infatti, è anche il contesto in cui verrà inserita: le sale espositive ricavate nel complesso museale del Santa Maria della Scala che si affacciano su un’antica strada di origine medievale che attraversava l’antico ospedale. Spazi unici e di grande impatto recentemente recuperati e ora destinati a mostre temporanee, a partire dai capolavori della street art. In un interessante gioco di specchi, la mostra porta una forma artistica nata per strada in una struttura museale, che però, a sua volta, ci riporta all’antica strada sotterranea in cui è stata realizzata: un contesto sotterraneo, storicamente molto lontano, ma emotivamente non così distante dai tunnel della metropolitana di New York, dove tutto ebbe origine negli anni Settanta.

Per non perdere il collegamento tra le origini del genere e la sua contemporaneità, accanto all’esposizione di una dimensione più storicizzata dell’arte urbana, un ampio spazio sarà dedicato a quella “in progress” così da consentire ai visitatori di immergiti nella street art e guarda gli artisti all’opera. “L’esperienza dal vivo all’interno del Santa Maria porta l’arte di strada nel qui e ora, spostando la lancetta del tempo al presente vissuto dall’artista e dalle persone che assistono alla performance”, spiega Michela Eremita, curatore della mostra. Madame (10-12 giugno) e Nespoon (17-18 giugno) sono stati i protagonisti delle prime esibizioni live. A seguire, il Santa Maria della Scala ospiterà Pischedda (dal 24 al 26 giugno), Mengozzi (dal 5 al 7 luglio), Ettorre (dal 3 al 5 agosto) e Nian (28 e 29 agosto).

Ad arricchire il vernissage in programma, a esibizione di danza che illustra le diverse componenti dell’hip hop, inscindibili nella storia dell’arte urbana, attraverso una serie di “battaglie” e improvvisazioni di 6 ballerini e performer: Vanessa Bellini, Gabriele Cesaretti, Beatrice Genovesi, Daniele Lardieri, Mattia Zerlotin, sotto la guida di Lorenzo Martelli. Fondamentale per l’arte urbana, anche la componente musicale ha un posto d’onore, con la performance djing di Simone Maurri, che permetterà a performer e visitatori di compiere un viaggio nella storia del genere e dei suoi sottogeneri.

Non solo, come collegamento tra la parte storicizzata e la parte “in progress”, i segnali stradali trasformati due volte dall’azione dell’artista francese Clet Abraham, noto esponente della “sticker art”, che consiste nel modificare la segnaletica stradale prevalentemente con adesivi. Le installazioni di Clet Abraham furono ritirate e sequestrate dall’Amministrazione comunale di Siena, in quanto non autorizzate. Allo stesso tempo, la figura di questo artista di strada oscilla tra azione “clandestina” e “istituzionale”, se pensiamo al sorriso installato sul Palazzo Pubblico della città del Palio nel 2015.

Per il finissaggio della mostra, la Fondazione accoglierà la Scuola Santa Rosa di Firenze, una scuola di disegno libero fondata alcuni anni fa dagli artisti Luigi Presicce e Francesco Lauretta – a cui si sono aggiunti nel tempo diversi artisti tra cui Anna Capolupo. Gli artisti sono soliti ritrovarsi in luoghi all’aperto (per la Biennale di Venezia erano in uno dei caffè di Piazza San Marco) o nei bistrot (ad esempio l’appuntamento era fissato ogni martedì al Bistrot di San Frediano a Firenze) e si riuniscono liberamente persone che hanno voglia di disegnare e semplicemente di stare in compagnia. In pratica possiamo definirla come una sorta di performance continua che fonda la sua essenza sul fare, sull’esperienza e non sul risultato.

Gli artisti in mostra: ALO, Abraham, Atentamente una fresa, Banksy, Big Tato, Blu, Bordalo, C215, Chinagirl, Crash, Damiano Mengozzi, Edoardo Ettorre, El Moot Moot, EL XUPET NEGRE, Gregos, Jef Aérosol, JR, Madame, Nemo’s, NeSpoon , Nevercrew, Nian, No Curvers, Obey, OSGEMEOS, OZMO, Pischedda, Poem One, Pure Evil, Quik, Raul, RAVO, Seen, Speedy Graphito, TAKI 183, Tanc, Truly Design, TvBoy.

Gli artisti site specific: Ettorre, Madame, Mengozzi, Nespoon, Nian e Pischedda.

UNDER/OVER Urban Art: dalla strada al museo, andata e ritorno

Spettacolo – Performance – Conversazione

19 giugno 2024 – 29 settembre 2024

Complesso Museale di Santa Maria della Scala

Piazza Duomo 2, Siena

L’accesso alla mostra è compreso nel biglietto d’ingresso al museo.

Orari di apertura del museo:

dal 15 marzo 2024

Tutti i giorni: 10.00-19.00

Per informazioni:

[email protected]

Fonte: Ufficio stampa

 
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