ANCONA – Tracce di giacigli e bivacchi di fortuna, con viveri e vestiario, nell’area dismessa dell’ex edificio Enel al Piano. Lì sono stati sorpresi gli agenti delle Squadre Mobili, questa mattina durante un servizio di controllo del territorio tre stranieri accampati illegalmente in quegli spazi abbandonati.
Erano due marocchini. Uno, di circa 31 anni, è risultato sottoposto alla misura cautelare del divieto di soggiorno in provincia di Ancona, applicatagli dal Giudice nel corso del processo immediato successivo al suo arresto per rapina, avvenuta due settimane fa. L’altro, un connazionale, di circa 26 anni, non aveva documenti di identità e da un controllo più approfondito è emerso che si trattava di un clandestino sul territorio nazionale.
C’era anche un cittadino gambiano, di circa 34 anni, in possesso di un permesso di soggiorno scaduto da pochi mesi.
Prima di condurre i tre cittadini extracomunitari negli uffici della Questura per gli accertamenti del caso, gli agenti hanno chiesto l’intervento sul posto delle forze dell’ordine Servizio AnconaAmbiente per la bonifica dell’area.
Il 31enne marocchino è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per inosservanza della misura cautelare a cui era stato sottoposto, inoltre gli è stato notificato il provvedimento amministrativo del provvedimento di espulsione obbligatoria con divieto di rientro ad Ancona per un periodo di tre anni. La misura di prevenzione è stata adottata immediatamente dal questore di Ancona Cesare Capocasa in considerazione dei suoi precedenti penali per gravi reati contro il patrimonio e vista l’assenza di prove che giustifichino la sua presenza nella città dorica.
Sono ancora in corso le valutazioni degli altri due cittadini extracomunitari circa il loro status di soggiorno nel territorio italiano.
