occupazione del Rettorato, apertura dello stato di agitazione e attivazione delle procedure di Cooling – .

Ogni giorno assistiamo al genocidio perpetrato dal governo israeliano contro la popolazione di Gaza. Bombardamenti continui su civili indifesi, donne e bambini, oltre alle operazioni di terra e alla chiusura dei corridoi umanitari.

Purtroppo nulla sembra mettere in discussione i rapporti del nostro Paese con le istituzioni israeliane, anzi si stanno sviluppando atteggiamenti repressivi anche nei confronti di chi manifesta per la pace e per i diritti del popolo palestinese.

Molti atenei, al contrario, sembrano attratti dalle possibilità offerte dal bando MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) per progetti di ricerca congiunti sulla base dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra istituzioni italiane e israeliane, il finanziamento di che potrebbe essere utilizzato per sviluppare tecnologie dual use, cioè sia per uso civile che militare, così come la terza linea di finanziamento per le tecnologie ottiche potrebbe essere utilizzata per sviluppare dispositivi di sorveglianza di ultima generazione, anche per uso bellico.

Al contrario, non vengono intraprese chiare azioni di solidarietà nei confronti del popolo palestinese e non sono state avviate concrete procedure di sostegno attraverso corridoi che rendano meno complicato e difficile il proseguimento degli studi e delle attività didattiche per studenti e accademici di un popolo martoriato dalle bombe.

Dalla scorsa estate, ben prima del 7 ottobre 2023, USB ha aderito all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, promuovendo azioni di boicottaggio accademico contro gli accordi degli atenei con la catena della guerra per lasciare la guerra fuori dall’Università ed evitare il coinvolgimento dei nostri Paese.

Considerando l’ordinanza di gennaio della Corte Internazionale di Giustizia che riconosce il rischio concreto che il governo di Israele stia commettendo un genocidio – classificato come crimine contro l’umanità – vista la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU approvata il 25 marzo che chiede il cessate il fuoco a Gaza e di conseguenza vincola gli Stati membri si impegnino alla sua applicazione ed a prevenire la commissione di tale crimine, vista la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio che prevede l’obbligo inderogabile di prevenire il genocidio, si ritiene necessario astenersi immediatamente dal trasferimento di armi e tecnologie belliche e duali a Israele, nonché ricerca e sviluppo di know-how per un possibile utilizzo bellico. Si ribadisce inoltre che tale obbligo spetta all’intero Governo italiano che ha innanzitutto il dovere di rispettare tali risoluzioni, interrompendo lo scambio di armi, tecnologie di armamento e ogni collaborazione accademica con finalità militari, ai fini delle sanzioni previste dal diritto internazionale.

Alla luce di quanto riportato in premessa e in considerazione della solidarietà espressa da tanti lavoratori a vario titolo appartenenti all’Ateneo pavese, compresi contrattisti e ricercatori, nei confronti delle azioni intraprese dagli studenti dell’assemblea “giovani PalestinesiPavia” nella quale USB partecipano anche membri della Federazione del Sociale, alla quale l’amministrazione universitaria non dà ufficialmente ascolto rifiutando la convocazione straordinaria di un Senato accademico dove possano esprimersi istituzionalmente le posizioni di tutti i partiti critici verso il genocidio in corso, il sottoscritto OS dichiara quale oggetto.

Il sottoscritto è in attesa di convocazione.

 
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