Fino a. I dipendenti tornano al lavoro – .

Fino a. I dipendenti tornano al lavoro – .
Fino a. I dipendenti tornano al lavoro – .

Modena, 19 giugno 2024 – Sono bastate poche parole pronunciate intorno alle 13 i segretari provinciali della CGIL, Daniele Dieci, e della CISL Emilia CentraleRosamaria Papaleo, per annunciarlo alla numerosa rappresentanza dei lavoratori Mozart Bellcoin attesa che finisca quattro ore davanti alla sede di Confindustria Emilia Centro Modeneseche l’azienda “non procederà ad adottare alcun atto unilaterale fino alla convocazione del tavolo regionale straordinario del 26 giugno” per scatenare entusiasmo dei presenti.

Il primo punto è stato fatto a favore dei lavoratori e delle lavoratrici Sciopero permanente ormai da otto giorni. E subito dopo, quanto riferito dalla delegazione sindacale ai lavoratori arrivati ​​spontaneamente a Modena in forma di presidio, per dare sostegno alla loro delegazione, è stato ufficialmente confermato da un comunicato breve, ma che diceva quanto avevano avuto i lavoratori della Mozarc Bellco desideravamo sentire da giorni la firma di Bellco e Mozarc.

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“Nessuna azione unilaterale”

“Nel corso dell’incontro odierno svoltosi a Confindustria Emilia Area Centro, l’azienda – si legge nel comunicato diffuso in tarda mattinata – ha illustrato nel dettaglio le ragioni alla base della comunicazione effettuata alle RSU lo scorso 12 giugno. Valutata la situazione, ascoltate le preoccupazioni di sindacati e Rsu, ha dichiarato l’azienda la propria disponibilità a non intraprendere azioni unilaterali fino al prossimo incontro istituzionale, confermando anche la volontà di esplorare tutte le possibili soluzioni per gestire la situazione. Infine, l’azienda si compiace del fatto che il dialogo sia ripreso oggi”.

I dipendenti tornano al lavoro

Da domani, dopo una settimana di sciopero, i dipendenti Bellco tornano al lavoro. Lo ha deciso l’assemblea dei lavoratori tenutasi nel pomeriggio nel piazzale della fabbrica Mirandola, con 130 persone collegate in streaming. La protesta davanti ai cancelli almeno continuerà fino al 9 luglio giorno della tavola rotonda convocata a Roma dal Mimit. “Mozarc sarà sottoposto a un monitoraggio continuo, non saranno tollerati colpi bassi e in questo caso lo sciopero e la paralisi produttiva riprenderanno immediatamente. Oggi abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra, dobbiamo essere chiari. Il dibattito sarà ancora lungo, noi lotteremo per dimostrare che qui c’è un futuro industriale, sbarrando la porta a manovre speculative. La prossima tappa sarà il tavolo del 26 giugno in Regione e Mozarc deve sapere che potremo riprendere subito la mobilitazione”, sottolineano Lisa Vincenzi della Filctem Cgil e Alberto Suffritti della Femca Cisl. “È successo qualcosa di straordinario, qualcosa di mai visto prima in questo settore: una settimana fa abbiamo avuto la promessa di licenziamento, sette giorni dopo la multinazionale americana ci ha tolto la minaccia di cancellare posti di lavoro. Il merito va al coraggio dei lavoratori della Mozarc Bellco”, dicono Daniele Dieci e Rosamaria Papaleosegretari generali rispettivamente della CGIL di Modena e della CISL Emilia centrale.

350 lavoratori in esubero

Ciò – definito dai due segretari confederali un gesto di “apertura” – rimette in carreggiata una disputa che non riguarda solo Mozarc Bellco e i suoi 350 lavoratori300 diretti e 50 amministrati, dichiarato in esubero, ma investe un intero territorio e l’immagine di un settore, il biomedicoche tutti tengono a sottolineare non è costituita solo dalla produzione di filtri e dispositivi per i dializzati acuti, ma è molto di più, e che interviene con attrezzature salvavita in molti settori dell’assistenza sanitaria e medicina.

Una storica azienda biomedicale

Prospettiva la chiusura della produzione in un’azienda biomedicale storica come Bellco, fondata da Mario Veronesi nel 1973, è come tagliare una delle radici di ciò che ha reso grande ed eccellente un Distretto, che oggi è il terzo per dimensioni e fatturato al mondo. Ecco perché la mobilitazione attorno a Bellco degli ultimi giorni è stata unanime e ha toccato il fondo solidarietà di altre aziende del territorio, dei sindacati, delle istituzioni, dell’intera comunità dell’Alto Modenese ed è riuscito a convocare in tempi rapidi sia un tavolo regionale – appunto – per il 26 giugno, sia uno nazionale al Mimit per il 9 luglio. Il presidio davanti all’azienda – è certo – proseguirà fino all’ultima stazione che verrà toccata, quella romana, ma intanto dall’incontro in corso potrebbe nascere la decisione di rientrare in azienda già domani. I lavoratori ne stanno discutendo proprio adesso.

 
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