un mese di questionari e analisi – L’Aquila – .

SULMONA. Un mese di indagini epidemiologiche con il laboratorio mobile di Arta e Ispra e questionari alla popolazione per aderire alla campagna di prevenzione. Così la città di Sulmona si prepara allo screening di massa, deciso l’altro giorno, al termine di un tavolo tecnico con Arta, Regione, Asl e Comune, riguardo al miasma della discarica Noce Mattei di Cogesa. L’obiettivo è verificare se esiste un collegamento tra l’impianto di smaltimento rifiuti della controllata Peligna e i ricoveri che si sono registrati negli ultimi anni a Sulmona. La qualità dell’acqua, dell’aria e del territorio sarà monitorata per trenta giorni, come annunciato dal sindaco, Gianfranco Di Piero, che questa mattina si incontrerà nuovamente con l’Istituto superiore di sanità per definire modalità e tempi dello screening di massa e per chiedere suggerimenti. La necessità di una nuova indagine è dovuta proprio allo studio effettuato nelle scorse settimane dall’Iss, che ha evidenziato una mortalità in linea con la media regionale ma anche un eccesso di ricoveri per tumore al seno e alla prostata. Tra la sola popolazione femminile, dal 2013 al 2023, si sono verificati 900 ricoveri ospedalieri per patologie oncologiche. «Lo screening sarà sicuramente effettuato su base volontaria. I cittadini riceveranno a casa un questionario e probabilmente anche alcune provette per i vari esami, come già fa l’Asl per la campagna ordinaria di prevenzione contro alcune patologie. Vogliamo rafforzare questa rete ma vogliamo chiedere aiuto all’Istituto superiore di sanità per capire quanto tempo serve ma soprattutto se stiamo andando nella direzione giusta”, dice Di Piero. Pap test, esami e analisi verranno comunque effettuati, gratuitamente, dal laboratorio mobile che sarà messo a disposizione dall’ASL 1. Si inizierà con i residenti della frazione Marane di Sulmona, dove si trova la discarica Cogesa e poi via via coinvolgere tutta la popolazione. Intanto nell’ultimo anno sono quasi 600 le segnalazioni pervenute al Comune, tramite un’apposita app, legate a miasmi provenienti dall’impianto Cogesa. La società partecipata protesta però per la scortesia istituzionale dovuta alle ultime riunioni svoltesi senza la presenza di rappresentanti. Cogesa, infatti, non è stata invitata al tavolo tecnico presso la sede di Arta Abruzzo, dove è stato dato il via libera all’indagine epidemiologica da svolgere con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e allo screening di massa. «Non siamo stati convocati. Eppure stiamo parlando del nostro sistema. Tutti gli attori sono stati ufficialmente invitati tranne noi che ci occupiamo della gestione della discarica”, conclude l’amministratore unico di Cogesa, Nicola Sposetti.
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