la sua seconda casa –

Fino allo scorso agosto è stato parroco della chiesa di Sant’Antonino a Modica Alta, comunità che ha guidato ininterrottamente per più di 30 anni.

Don Gino Tirrito è originario di San Cataldo, dove è nato il 28 giugno 1934. Qui trascorse la sua infanzia e conobbe i Salesiani presenti con un oratorio. Decise di farsi salesiano e fu perciò inviato nelle case di formazione della Sicilia.

Formazione salesiana

Dopo gli anni di aspirantato a 17 anni decide di iniziare, il 16 agosto 1951, il noviziato a San Gregorio in Catania, poi dopo un anno di intensa formazione alla vita religiosa e salesiana emette la prima professione il 16 agosto 1952, sei anni dopo, nel 1958, sempre il 16 agosto, divenne salesiano per sempre emettendo i voti perpetui di castità, povertà e obbedienza. Dal 1955 al 1958 sperimenta la vita salesiana come stagista nella Casa Salette di Catania.

Da Messina a Modica passando per tante altre città

Negli anni della formazione approfondì gli studi filosofici e teologici, inoltre i superiori lo indirizzarono nel campo dell’insegnamento, conseguendo nel tempo il diploma tecnico, il diploma d’arte e la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense. Dopo gli studi teologici svolti nella casa di Messina San Tommaso, divenne sacerdote il 19 marzo 1962, qui iniziò la sua lunga carriera salesiana al servizio dei giovani e delle famiglie. Dal 1962 al 1991 ricoprì vari incarichi nelle diverse scuole salesiane sparse in Sicilia: Messina, Catania e Palermo. Passando per Roma e Randazzo.

Various roles were carried out in the Salesian communities of San Gregorio, Catania Salette, Messina San Luigi, Palermo Sampolo, Rome UPS, Palermo Gesù Adolescente, Randazzo, Catania Cibali and Modica: bursar, principal and professor, councillor, and then in Modica parish priest of Sant ‘Antonino, bursar, vicar and councilor.

Nel 1991, all’età di 57 anni, fu inviato come preside e insegnante della scuola salesiana di Modica Alta. In questa casa svolse un servizio dopo l’altro, aggiungendo obbedienza a obbedienza, diventando il simbolo di un quartiere, il punto di riferimento.

Don Gino sacerdote e uomo tra la gente

In questi 32 anni a Modica si è fatto conoscere non solo per le sue qualità carismatiche e religiose, apprezzate da molti: la delicatezza dei modi, la passione giovanile, la perseveranza, l’ospitalità, ma anche per la sua estetica, tutti infatti ricorderanno i suoi lunghi capelli grigi e il fatto che non dimostrasse affatto la sua vera età.

Don Bosco di Modica Alta, la figura di don Gino potrebbe essere sintetizzata così, non mi dispiacerebbero i suoi confratelli salesiani che si sono susseguiti negli anni nella casa di Modica. I salesiani che sono passati per Modica sono davvero tanti ed eccezionali, per citarne solo alcuni: don La Porta, don Solarino, don Alibrandi, don Duca, don Selvaggio e tanti altri ancora viventi.

Tutti lo conoscono anche per le sue passioni: la moto Guzzi, con cui fino a qualche anno fa viaggiava, e la Ferrari. Durante i suoi anni a Modica ha organizzato anche diversi raduni motociclistici e iniziative sulle due ruote. Passioni che hanno fatto di lui il prete umano che tutti ammiriamo perché sempre in mezzo alla gente e ai giovani.

Oggi la comunità che ha guidato per quasi trent’anni si riunisce attorno a lui per fare festa, infatti nel pomeriggio è prevista una celebrazione eucaristica presso la parrocchia di Sant’Antonio a Modica Alta alla presenza del Vescovo, dei sacerdoti e di tanti amici. In questa occasione riceverà anche la più importante onorificenza del Comune di Modica per ringraziarlo della sua presenza in Città.

Caro Don Gino, auguri anche da parte della redazione de Il Domani Ibleo.

 
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