Omicidio Pierina, oggi l’incarico al super esperto – .

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Bologna commemora il 44° anniversario della tragedia di Ustica. Il sindaco ha incontrato i familiari delle vittime prima della commemorazione, a cui hanno partecipato anche la presidente dell’Associazione familiari vittime, Daria Bonfietti, e la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti. I familiari delle vittime di Ustica e la città di Bologna, attraverso la voce del sindaco Matteo Lepore, chiedono quello che definiscono l’ultimo tassello di verità sull’affondamento del DC-9 del 27 giugno 1980. “Sappiamo già che quella notte ci fu un episodio di guerra aerea – spiega la presidente dell’Associazione Daria Bonfietti -, come stabilito dalla sentenza-ordinanza del giudice Priore. Ora, però, vogliamo sapere di quale nazionalità erano i caccia che ingaggiarono una guerra con gli aerei libici nel cielo di Ustica, colpendo e abbattendo il DC-9 Itavia”. Nella sciagura aerea morirono 81 persone, 69 adulti e 12 bambini. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto un ulteriore passo verso la verità e la collaborazione dei Paesi amici per ricostruirla. La ricorrenza è stata commemorata nell’Aula del Consiglio Comunale di Bologna. In sala molti familiari delle vittime tra cui Pasquale Diodato, 86 anni, che nella tragedia ha perso cinque familiari, la moglie, tre figli e la cognata: stavano andando in vacanza. “Francia, America, Inghilterra, Belgio, che quella notte erano in cielo, non sono nemici. Cosa ci stavano facendo? Non possiamo farcelo dire? Non può farlo la magistratura? Bene: che la politica, il governo, ci riescano” ha detto Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica, a margine della commemorazione in Comune di Bologna, commentando le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che chiede la collaborazione dei Paesi amici per arrivare alla verità. “Siamo d’accordo – dice Bonfietti -, è quello che dico da diversi anni”. “La magistratura fa quello che può, fa le rogatorie. Non può andare lì con le armi a chiedere conto. Ci deve andare la politica – sottolinea -, la diplomazia, per indurre comportamenti diversi. Altrimenti? Gli studenti che visitano il nostro museo e che a volte accompagno me lo chiedono sempre. Mi dicono: gli imponiamo un embargo se non rispondono. Siamo stati capaci, siamo capaci ancora oggi, di imporre un embargo a qualche Paese perché non ci piace quello che sta facendo”. “Ogni anno riceviamo un messaggio dal capo dello Stato, quest’anno credo che le sue parole non siano affatto parole di circostanza. Non lo sono mai stati, soprattutto per le nostre stragi, ma soprattutto quest’anno sono importanti, perché il capo dello Stato rappresenta la nazione, rappresenta le nostre istituzioni civili e anche quelle militari e, in un contesto internazionale in cui siamo qui oggi per ricordare Ustica, ricordare quelle ottantuno vittime, quello che è successo nei cieli, ricordare le condanne che sono state pronunciate e chiedere la collaborazione di tutti gli stati alleati, credo sia molto importante per il nostro primo rappresentante” ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nel discorso pronunciato nell’aula consiliare comunale per ricordare il 44° anniversario della strage di Ustica. “È importante non solo per l’evento in sé o per i tentativi di deviare la verità, ma per riaffermare il ruolo delle nostre istituzioni repubblicane” ha aggiunto Lepore.

 
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