Perché alcune pizzerie di Napoli introducono la prenotazione – .

Perché alcune pizzerie di Napoli introducono la prenotazione – .
Perché alcune pizzerie di Napoli introducono la prenotazione – .

In un mondo gastronomico sempre più dominato da mode passeggere e innamoramenti virali, c’è una preparazione alla quale noi italiani, ma il mondo intero, abbiamo giurato amore eterno. Non solo perché è buonissimo, ma anche perché col tempo è diventato un simbolo, simbolo di una napoletanità che tutti vogliono sperimentare almeno una volta nella vita.

A partire dal Settecento la pizza ha conquistato i vicoli napoletani, per poi espandersi in tutta Italia e non solo. Contrariamente a quanto pensava Matilde Serao, definendola una “stonata” fuori Napoli, la pizza ha rapidamente sedotto il mondo intero. Non è un segreto che una grande percentuale del turismo in città è di natura gastronomica. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Mangia, ama e prega di non dover aspettare troppo a lungo in coda fuori dalle pizzerie più gettonate. Possiamo riassumerlo così.

Fare la fila al ristorante può essere considerata una cosa da turisti?

È normale, infatti, passeggiare per la città e alzare gli occhi al cielo mentre si osservano file e file lunghe chilometri agli ingressi delle pizzerie. Code che, da un lato, i turisti sono felici di affrontare, considerandole parte integrante del percorsoscappatella culinari, dall’altro stancano e scoraggiano sempre di più i napoletani che devono aspettare a lungo per la loro semplice pizzaQuesta differenza di approccio riflette due modi distinti di sperimentare la degustazione: per i viaggiatori globali, l’attesa è parte dell’avventura, un rito di passaggio che aggiunge valore all’esperienza finale. il tempo di attesa può essere trascorso piacevolmente tra gli stand degli aperitivi, gustando un tarallo con sugna e pepe e ammirando qualche artista di strada. In questo modo la coda diventa quasi un personaggio che si inserisce in un contesto più ampio, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Tuttavia, affrontarla una volta a settimana può effettivamente diventare faticoso.

Con l’aumento del turismo a Napoli crescono anche le aspettative

Ma anche per i turisti non bisogna dare per scontato che la coda sia sempre una panacea. La premessa è che negli ultimi quindici anni Napoli ha vissuto una trasformazione significativa, dettata da molteplici ragioni. Ad esempio, c’è stato un aumento del turismo: la città è oggi una meta ambita dai viaggiatori provenienti da tutto il mondoper i quali gustare la famosa pizza e per di più nel luogo in cui è nata rappresenta un’esperienza imprescindibile. Questo afflusso di turisti ha messo sotto pressione le pizzerie, che devono gestire la folla senza compromettere la qualità del prodotto o l’esperienza del cliente. Inoltre, lLa concorrenza è diventata più intensa con l’esplosione dei social media e delle recensioni online. Garantire un tavolo a chi lo richiede in anticipo è diventato un vantaggio importante. Infine, sono cambiate le abitudini dei consumatori. In un mondo sempre più frenetico ed esigente, molti preferiscono pianificare in anticipo le proprie esperienze, gastronomiche e non. Infatti, oggi vivere la città nello spirito del Carpe Diem e la bellezza dell’improvvisazione significa spesso doversi accontentare. E se questa è la prima – forse unica – volta che venite a Napoli, non è proprio il miglior biglietto da visita.

Emerge così un quadro complesso in cui tradizione e presente si intrecciano (questa volta per davvero). Ma nel mercato ad ogni domanda corrisponde sempre una risposta, e questi cambiamenti hanno portato i ristoratori a cercare soluzioni che potessero soddisfare tutte le parti. Da qui l’introduzione della prenotazione, una novità per le storiche pizzerie napoletane che rappresenta un equilibrio tra tradizione e necessità di adeguarsi ai tempi, evitando lunghe attese.

Da Michele, per la prima volta nella storia, si prenota

Non è solo, infatti, la nuova sede di Michele Condurro, in via Cesare Sersale, tra Corso Umberto e Castel Capuano, ad offrire il servizio di booking.Non vogliamo diventare una pizzeria turistica” ha spiegato Sergio Condurro a NapoliToday “è vero che abbiamo il nostro marchio in tutto il mondo, ma i napoletani hanno cercato di non venire qui per l’attesa e allora ci siamo inventati questo posto che non è un secondo posto ma è come il primo posto, un unicum, per dare la precedenza a chi non può venire, a chi non sopporta le file“.

Ora puoi prenotare anche da Ciro Salvo

Basta quindi una prenotazione per non svuotare la città dei locali, per non creare quel fastidioso effetto “città fantasma” quando i centri sono popolati più da frequentatori che da autoctoni. Lo stesso possiamo dire di Ciro Salvo, con una nuova location (ne abbiamo parlato qui) dove la pizza diventa un momento di degustazione, un piacere più esclusivo. Ma perché introdurre le riserve? “Per soddisfare una fascia di clienti che vogliono la certezza del luogo e dell’orario in cui cenare, abbiamo creato per loro un vero e proprio salotto dove poter gustare le nostre pizze con estrema comodità” ha risposto Ciro Salvo. E ora non resta che chiedersi: chi sarò il prossimo?

Il futuro delle pizzerie napoletane è senza code?

Insomma, Napoli è in un momento di grande trasformazione. Una città storica che con i propri mezzi e possibilità affronta e fa tesoro di tutta la bellezza che il futuro potrà portare. Le pizzerie, con la loro capacità di adattamento e innovazione, devono rappresentare perfettamente questo equilibrio, facendo sì che la genuinità e la magia della pizza napoletana continuino a vivere, sia per chi visita la città, sia per chi la vive a casa.

 
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