Il Granello – Crocevia di una mole – .

Il Granello – Crocevia di una mole – .
Il Granello – Crocevia di una mole – .

PESARO | Lunedì 1 luglio, ore 21.15 – Cinema Astra

Dopo le anteprime milanesi al Cinema Arlecchino, al Festival Lilt e a Roma, il film arriva a Pesaro grazie al sostegno di FARMACIE COMUNALI e OFFICE AGREEMENT – Terre Ducali.

Lunedì 1 luglio alle 21:15 verrà proiettato al Cinema Astra prima un dibattito coordinato dalla giornalista Ilaria Fratoni a cui parteciperanno, oltre a Frida Bruno, Beppe Barone e Pietro Nalesso, l’attore che interpreta il vero protagonista della storia, anche il Prof. Ferdinando Cananzi, esperto in chirurgia dei sarcomi, melanomi e tumori rari presso l’Irccs Istituto Clinico Humanitas e 3 specialisti dell’AST Pesaro – Urbino: il Dott. Alberto Patriti, la Dott.ssa Rita Chiari e la Dott.ssa Shohreh Zavareh Ardestani.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti.

IL GRANELLO – Crocevia di una talpa

Stefano Barone, colpito da melanoma all’età di 23 anni, è stato sottoposto a numerose cure, alcune delle quali oggi, spiegano gli esperti, grazie alla ricerca e alla prevenzione, sono in grado di dare maggiori speranze di guarigione.
A lui è dedicato il cortometraggio ‘Il granello’. Crocevia di un neo’, ideato e filmato da Frida Bruno che, per caso, si è trovata a leggere le sue memorie all’inizio di questa odissea personale, dedicata alla sua omonima, Frida, musa immaginaria, che ha ispirato i suoi ultimi mesi di vita. Il destino in qualche modo ha voluto che si incontrassero, mettendo casualmente il regista e lo sceneggiatore in contatto con il padre di Stefano, una figura amorevole e con lo sguardo rivolto al futuro, intenta a comunicare l’importanza della prevenzione e dell’evoluzione della ricerca scientifica nel campo del cancro della pelle.
“Con questa opera – ha detto Beppe Barone – speriamo di riuscire a passare di mano in mano un grande messaggio ai giovani, proprio come auspicava lo stesso Stefano nel suo viaggio fino al bivio di una talpa”.
Il racconto alterna parti di finzione a testimonianze di medici, scienziati e familiari, mantenendo sempre in un buon equilibrio fatti, informazioni scientifiche e parte emotiva. Una narrazione, nonostante il suo carattere documentaristico, in cui ci si immerge e ci si emoziona, seguendo la metafora di un ‘granello di sabbia’, tanto piccolo quanto potente da rovinare la vita se non rimosso in tempo.

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