Quell’amore nato tra la Puglia e le navi da crociera – .

Quell’amore nato tra la Puglia e le navi da crociera – .
Quell’amore nato tra la Puglia e le navi da crociera – .

La Puglia, protagonista di inizio mese anche grazie alla presenza del G7 a Borgo Egnazia, è sicuramente una delle mete più gettonate d’Italia

Bari – “Il 2024 si preannuncia un anno eccellente per la nostra Autorità di sistema, per quanto riguarda le crociere. Non ancora il migliore, che sarà probabilmente quello del 2025. Sul fronte dei porti supererà il 2019, riprendendo così quella prospettiva generale di crescita già promossa in passato”.

Ugo Patroni Griffipresidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, racchiude in questa fotografia la stagione 2024 dei porti di Bari, brindisi e Monopolio. «La nave in sé è certamente un indicatore, ma facciamo chiarezza anche sui numeri: stiamo registrando grandi afflussi di traffico, perché le crociere vivono un momento di grande crescita in termini di proposta commerciale. Le navi sono piene, ci sono molte nuove unità in acqua e sono sempre più grandi. Cresce la quota di passeggeri in imbarco a Bari e Brindisi, e in questi termini sarà la migliore stagione crocieristica di sempre, rispetto ai transiti”.

La Puglia, protagonista all’inizio del mese anche grazie alla presenza del G7 a Borgo Egnazia, è sicuramente una delle mete più ambite d’Italia. Un processo di crescita dell’offerta turistica regionale iniziato molti anni fa, e che ha saputo posizionare la Puglia anche nel settore crocieristico.

The President Ugo Patroni Griffi

“I porti pugliesi sono percepiti come luoghi di alta classe, dove è possibile anche godere del transito, e non sono solo hub logistici per salire o scendere a bordo. Il turismo è cambiato e così anche i luoghi di utilizzo, ed è chiaro che il crocierista desidera avere un’esperienza di viaggio completa. Anche il porto di Monopoli continua a registrare performance notevoliconsiderando anche il segmento e le dimensioni del bacino più adatti al mondo dei superyacht. Se un tempo i numeri erano bassi, oggi assistiamo a una moltiplicazione di queste unità. Esse rappresentano anche un volano economico di ampio respiro per i territori, perché puntano a un’elevata qualità e quindi necessitano di assistenza e servizi adeguati al contesto”.

L’offerta per l’accoglienza dell’ASP del Mar Adriatico meridionale si è affinata alle richieste del settore, e per questo “Abbiamo aumentato le nostre capacità, e cominciamo a intravedere le pareti del nuovo terminal crociere e i nuovi spazi dedicati agli ospiti a bordo”, sottolinea Patroni Griffi.Il porto inizia ad assumere un segmento di mercato più ampioe l’interesse di un colosso come MSC nei servizi passeggeri rappresenta un ottimo segnale. I nostri scali sono cresciuti nel tempo, ma siamo solo all’inizio. I numeri tendono a crescere e a diventare importanti, e gli scali del basso Adriatico sono ormai una realtà consolidata, anche per la capacità del territorio di aprirsi a una dimensione turistica totalmente rinnovata”.

Cantieri per porti verdi

Proseguono anche i progetti riguardanti l’elettrificazione delle banchine, una delle grandi e complesse opere “verdi” per i porti passeggeri. “Abbiamo sbloccato l’avvio della procedura a Bari e Brindisi per lo stiro a freddo anche grazie all’intervento del ministro Fitto, e penso che abbiamo lavorato davvero bene con la rete delle istituzioni nazionali e territoriali, il rapporto è ai massimi livelli livelli. La capacità di relazionarci con il territorio pugliese ci ha permesso di muoverci con più determinazione e impegno per la realizzazione delle infrastrutture di collegamento tra i porti e gli aeroporti presenti sul territorio, favorendo anche uno scambio di dati per arrivare, in futuro, ad un circuito doganale unico che facilita l’arrivo dei turisti ed il successivo imbarco”.

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La complessa convivenza tra porto e città è uno dei temi che tutti i sindaci e presidenti degli enti di sistema in Italia hanno sul tavolo, e non potrebbe essere altrimenti. Navi sempre più grandi e sofisticate, che impegnano i territori su diversi livelli. “Ma lavoriamo anche su questo e il rapporto tra aeroporto e comunità sta cambiando. A Bari c’è un master universitario proprio su questo tema, anche in termini di sviluppo sostenibile, perché è necessario che ci sia scambio e crescita comune”.

 
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