Solida e unita, la Svizzera è ancora in cammino verso l’Italia – .

Solida e unita, la Svizzera è ancora in cammino verso l’Italia – .
Solida e unita, la Svizzera è ancora in cammino verso l’Italia – .

ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Solido come una banca, preciso come un orologio. Nella Berlino che nel 2006 ci vide salire sul tetto del mondo, l’Italia riscopre quella Svizzera che tre anni fa ci sbarrò la strada verso il Qatar. E oggi come allora l’errore più grande sarebbe quello di prendere alla leggera i nostri vicini. Perché la Svizzera non avrà grandi campioni ma ha un gruppo unito e ingranaggi ben oliati, grazie soprattutto a Murat Yakin. Ex centrocampista di bravura e lungimiranza, allenatore di talento capace di portare il Basilea in semifinale di Europa League, nell’agosto 2021 è stato chiamato alla guida della Nazionale svizzera al posto di Vladimir Petkovic e ha subito fatto il grande passo, chiudendo il girone di qualificazione davanti all’Italia, neo campione d’Europa, che all’Olimpico qualche mese prima aveva regalato tre gol a Shaqiri e compagni. Zero a zero a Basilea, uno a uno alla Roma, con Jorginho protagonista negativo: in Svizzera si fece parare un rigore da Sommer, al ritorno tirò alto dopo che Di Lorenzo aveva rimontato il vantaggio di Widmer. Due errori dal dischetto che di fatto costeranno il pass per i Mondiali d’inverno, al netto del flop di Belfast e soprattutto della Caporetto di Barbera contro la modesta Macedonia. L’Italia adesso ha la possibilità di regolare i conti con il destino, ma attenzione a fidarsi delle statistiche perché se è vero che la Svizzera ci ha battuto solo 8 volte in 61 partite, l’ultima nel 1993, sabato a Berlino ci aspetta una partita complicata. gara. Gli svizzeri ci conoscono bene, nove di loro hanno giocato o giocano tuttora in Serie A, e anche se non tutto è andato liscio nel girone di qualificazione terminato alle spalle della Romania, vedi i pareggi con Bielorussia e Kosovo e la sconfitta contro gli stessi romeni , a A Euro2024, la Svizzera si è presentata vestita da grandi occasioni: una dimostrazione di forza all’esordio contro l’Ungheria, un pareggio con la Scozia, non senza rimpianti, e un sfioramento contro la Germania padrona di casa. Con Akanji pilastro della difesa del City di Guardiola, Xhaka metronomo rinato a Leverkusen e l’eterno Shaqiri tutt’altro che offuscato dal suo esilio dorato in MLS, Yakin ha messo insieme un’orchestra affiatata, dove ognuno conosce bene la propria partitura. Organizzazione, resilienza, carattere: tre anni fa la Svizzera eliminò a sorpresa la quotatissima Francia e ora sogna un’altra trasferta in Azzurro. Adesso tocca a Spalletti trovare il modo di togliere le mani dagli svizzeri.
gtr

 
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