A Venezia la scala ipnotica e surreale di Carsten Höller – .

A Venezia la scala ipnotica e surreale di Carsten Höller – .
A Venezia la scala ipnotica e surreale di Carsten Höller – .

Dubbio, incertezza, quella sensazione che qualcosa non sia esattamente come dovrebbe essere: sono queste le suggestioni che stanno alla base della ricerca dell’artista tedesco Carsten Höller, che in modo giocoso e ironico, ormai da diversi decenni, invita l’osservatore ad aprirsi a ciò che non conosce, a “rischiare”. E lo fa attraverso grandi installazioni ambientali, che lo spettatore è invitato a esplorare: come nel caso dell’opera Scala del Dubbio/Doubt Staircase, installata in modo permanente a Palazzo Diedo a Venezia, nuova sede di Berggruen Arts & Culture.LA “SCALA DEL DUBBIO” DI CARSTEN HÖLLER A VENEZIA Svelata di recente al pubblico, l’intervento di Höller completa una scala incompiuta nel palazzo settecentesco, ottenendo una struttura a spirale perfettamente integrata con l’architettura originale, che presenta tuttavia una leggera alterazione che rende il tutto impercettibilmente surreale. La struttura, infatti, è inclinata di cinque gradi: una modifica minima eppure impossibile da non percepire. Così, mentre il visitatore del palazzo passa dal piano nobile al secondo piano, non può fare a meno di provare un leggero senso di indecifrabile incertezza. “Carsten Höller è famoso per gli scivoli che ha costruito”, ha spiegato il curatore Baldo Hauser, “ma ora si cimenta nella costruzione di una scala ovale. Deve aver avuto in mente le scale veneziane di Palazzo Contarini del Bovolo e di Palladio, ma questa è inclinata, come forse la città nel suo insieme, o la mente umana: come gestiamo la verticalità, e l’ordine in generale, quando il mondo in cui viviamo è tutto fuorché dritto?”. LA FONDAZIONE BERGGRUEN ARTS AND CULTURE A VENEZIA L’installazione inaugurata da Höller è solo l’ultima delle iniziative intraprese da Berggruen Arts & Culture – fondazione benefica creata dal collezionista Nicolas Berggruen – nella Laguna di Venezia. Era il 2022 quando il filantropo acquistò Palazzo Diedo, avviando un imponente progetto di restauro che si concluse solo lo scorso aprile. L’obiettivo dell’istituzione è quello di mettere a disposizione i suoi cinque piani e oltre 4mila metri quadrati di spazio espositivo per ospitare residenze d’artista, mostre, eventi, proiezioni e performance. Lo spazio è attualmente aperto al pubblico con la mostra collettiva inaugurale Janus (aperta fino al 24 novembre), che riunisce le opere di undici artisti di fama internazionale, tra cui lo stesso Carsten Höller, Urs Fischer, Mariko Mori e Sterling Ruby.[Immagine in apertura: Carsten Höller, Scala del dubbio-Doubt Staircase, 2024, installation view, ph. Massimo Pistore, courtesy Berggruen Arts & Culture]

 
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