Quartieri popolari tra degrado e marginalità – L’Aquila – .

Quartieri popolari tra degrado e marginalità – L’Aquila – .
Quartieri popolari tra degrado e marginalità – L’Aquila – .

L’AQUILA. I ritardi nella ricostruzione dell’edilizia popolare Ater e il degrado che alcuni quartieri della città stanno vivendo in assenza di un progetto di riqualificazione e recupero, al centro di un intervento di Francesco Marrelli (CGIL), Oleandro Geppino (Silenzioso) b Antonio Perrotti (Coordinamento Erp Tenants. «Quartieri vuoti e degradati sono la manifestazione evidente di come le persone, le famiglie e le comunità costruiscono le città e dove non c’è pianificazione della ricostruzione, nessun uso abitativo degli immobili disponibili, nessun servizio pubblico da fornire alle persone, i territori si svuotano e aumentano l’emarginazione e la disgregazione sociale».
«È necessario», si legge in una nota, «superare l’attuale atteggiamento volto al recupero estemporaneo e al rilancio di idee senza una vera progettualità coerente con le esigenze della comunità, affrontando con serietà e coerenza il problema abitativo, a partire dagli inquilini, dagli studenti , dalle fragilità che si sono manifestate negli ultimi anni, superando ritardi e inefficienze nella ricostruzione dell’edilizia pubblica e popolare affinché alle persone possa essere riconosciuto il diritto alla vita. Occorre riprendere un ragionamento organico, trasparente e partecipativo che delinei un ruolo funzionale e praticabile per quanto già realizzato in un’ottica anche di riduzione della dispersione insediativa che, tra l’altro, è antieconomica per le famiglie e per l’amministrazione”. Ragioni per cui «si chiede un piano di recupero dei pochi nuclei riutilizzabili del Piano Case/Cartina, restituendo a terreni agricoli tutti quelli in conflitto con la tutela idrogeologica e la microzonazione sismica; nonché un recupero mirato delle poche “case temporanee” sanabili per essere reinserite nel tessuto urbano esistente e legittimo”. Si chiede inoltre “il recupero organico di tutti gli alloggi dell’Ater con materiali qualificati a bassa manutenzione e soprattutto introducendo tecnologie efficienti per le energie alternative”. Per Cgil, Sunia e Coordinamento inquilini Erp «serve un piano per accogliere gli studenti recuperando complessi ed edifici vicini alle strutture universitarie o nel centro storico». Infine Valle Pretara. «Lavoriamo concretamente per integrare e inserire nuove idee come il parcheggio con attraversamento situato sulle piste e un centro direzionale, sportivo ed energetico nell’area dell’Ater, che risulta essere la più centrale rispetto alle urbanizzazioni a nord della città . Per garantire una concreta attuazione di questi obiettivi è necessario – affermano CGIL, SUNIA e Coordinamento conduttori ERP – riattivare un confronto con Ministero, Regione, ATER e USRA affinché si possa creare un calendario funzionale condiviso che porti, nel più breve tempo possibile, alla ricostruzione di tutti gli alloggi rimanenti con i necessari adeguamenti tecnologico/energetici”.
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