TERAMO. Parli in aula come parte offesa e davanti al giudice racconta come “a causa di questa situazione sono dovuto andare dallo psicologo”.
L’uomo d’affari Franco Iachiniex presidente del Teramo Calcio, elenca fatti e circostanze per oltre un’ora. Lo fa nel processo in cui è coinvolto il 62enne Alfredo Napolitani è accusato di stalking e diffamazione aggravata nei suoi confronti. Napolitani è uno dei tifosi della società calcistica Teramo più conosciuti dai media grazie alle sue frequenti apparizioni televisive in molti programmi sportivi come opinionista e per la sua assidua presenza sui social. Ed è proprio per una serie di post apparsi su Facebook contro l’ex presidente dei biancorossi che Napolitani (difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Nel Sabatino) è sotto processo davanti al giudice monocratico Emanuel Ursini.
Iachini, costituitosi parte civile (assistito dall’avv Fabrizio Acronzio), è stato ascoltato ieri nella sua qualità di parte lesa e ha ripercorso le tappe principali della sua presidenza della squadra biancorossa.
“Quando è scoppiato il Covid – racconta – sono cambiate tante cose, le sponsorizzazioni non sono arrivate più. Ho chiesto al sindaco di intervenire perché c’era un gentlemen agreement. Stavo bruciando i soldi della mia famiglia e nessun altro contribuiva. Devo dire che da quel momento l’umore dei tifosi ha iniziato a cambiare nei miei confronti. Il più emozionato è stato Napolitano, che conosco da quando eravamo bambini. È un commentatore che è anche molto seguito, così come i suoi post sui social. L’ho denunciato quando non ne potevo più. Per i tifosi sono stato costretto ad andare via da Teramo per andare a vivere a Giulianova. Vivo ancora con la protezione della polizia per via di 40, 50 elementi marci. Una sera un tifoso è venuto da me e mi ha detto: o cambi città o ti taglio la gola”.
Torneremo in tribunale a novembre con l’udienza dello psicologo. (parte 2)
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