Di Toro (ds Cerignola) to PS24: “Cuppone embodies our values. On Pescara….”

A CURA DI MATTEO SBORGIA

Da calciatore, l’ex centrocampista abruzzese Elio Di Toro(originario di Sant’Eusanio del Sangro), aveva buoni piedi. Classico regista di costruzione, arrivò al Delfino quando aveva 13 anni. In totale, l’attuale ds del Cerignola ha trascorso dieci anni in biancoblu (settore giovanile e prima squadra). L’esordio in massima serie con la squadra adriatica avvenne a 18 anni il 28 febbraio 1993, nella partita contro il Torino del compianto Mondonico, Di Toro entrò in campo al posto di Giacomo Ceredi, in panchina c’era Giovanni Galeone. Oggi il ds abruzzese lavora da cinque anni in Puglia all’Audace Cerignola del patron Grieco. Gli Ofantini sono da tempo una delle splendide realtà del girone C di Lega Pro. Noi di Pescaraport24 lo abbiamo intervistato, raccontando la trattativa per Cuppone, ma anche tanto altro.

L’Audace Cerignola vuole Cuppone. A che punto siamo con la trattativa?

“Stiamo cercando di trovare un accordo con il giocatore e il suo entourage. Per quanto riguarda il Pescara direi che ci siamo. Ovviamente tutte le parti coinvolte dovranno mettersi d’accordo perché solo così si potrà arrivare alla fumata bianca. Speriamo di riuscirci il prima possibile”.

Quali sono le caratteristiche che più ti piacciono dell’attaccante biancoblu e perché hai deciso di corteggiarlo?

“Cuppone è un giocatore molto importante per la categoria, che con il nostro allenatore Raffaele che lo ha avuto a Potenza si è sempre espresso ad altissimi livelli. Credo che la voglia, la spinta e la dedizione alla causa di questo giocatore rispecchi perfettamente sia il nostro stato d’animo che i nostri valori in cui crediamo molto. Inoltre è un elemento che completerebbe perfettamente il nostro organico, soprattutto qualora dovessero verificarsi delle partenze come probabilmente avverrà”

Passando al Pescara: secondo te cosa non ha funzionato la scorsa stagione, come e da dove si riparte?

“L’anno scorso il Pescara è arrivato dove per me doveva arrivare. Chiaramente i problemi di salute che ha avuto il mister e forse anche la costruzione di uno staff per lo più giovane hanno inciso in modo significativo sui risultati. Quando hai a che fare con talenti emergenti, gli alti e bassi sono abbastanza prevedibili. Penso che si debba ripartire cercando di avere le idee chiare sul progetto che vogliamo realizzare, poi serve condivisione e unità d’intenti anche con i tifosi e l’ambiente. Penso che sia molto importante ricucire la frattura che attualmente c’è tra società e tifo organizzato. Del resto, se si vogliono ottenere grandi risultati, tutti devono necessariamente remare dalla stessa parte. Sebastiani e Delli Carri sono calciatori esperti e accorti, quindi sapranno fare le scelte migliori per il bene della società”.

Il Delfino non ha ancora un allenatore perché il presidente Sebastiani sta ancora portando avanti le trattative per la cessione della società. Secondo lei, quali caratteristiche dovrebbe avere un allenatore per sedere sulla panchina del Delfino?

“I biancoazzurri sono sempre stati abituati ad avere allenatori propositivi e con una mentalità offensiva, quindi volta ad attaccare. Tuttavia, ciò non significa che non puoi fare bene scegliendo qualcos’altro. Tutto dipenderà dagli sviluppi della società e dal tipo di progetto che si potrà realizzare. Le scelte, quindi, saranno solo conseguenze logiche di ciò che accade..”

Secondo lei, questa volta Daniele Sebastiani riuscirà nel suo intento di vendere una parte o la totalità del club da lui presieduto?

Questo non lo so, ma il presidente è sempre molto attento a queste dinamiche, quindi sono sicuro che saprà fare la scelta migliore in questo senso”.

Secondo Elio Di Toro quale sarà il prossimo campionato della squadra dannunziana?

“È prematuro dirlo. Tutto dipenderà dall’evolversi o meno delle problematiche relative al trasferimento societario. Poi vedremo cosa fare. Sicuramente auguro al Pescara di ritornare al più presto nelle categorie che più gli si addicono”.

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