“Un prodotto unico. Rappresenta la cultura del nostro Paese” – .

“Un prodotto unico. Rappresenta la cultura del nostro Paese” – .
“Un prodotto unico. Rappresenta la cultura del nostro Paese” – .

Presidente Utini, il Prosciutto di Parma è un’eccellenza italiana ed emiliana: quali sono i vostri pilastri e quali le vostre priorità in questo momento?

“Il Prosciutto di Parma Dop è una delle eccellenze più rappresentative della cultura gastronomica del nostro Paese. Nel 2023 sono stati griffati circa sette milioni e mezzo di Prosciutti di Parma, un terzo dei quali hanno lasciato l’Italia per dirigersi verso i mercati esteri. Il valore della produzione ha raggiunto gli 850 milioni di euro, cifra che raddoppia fino a 1,7 miliardi, se parliamo di fatturato al consumo”.

Lo ribadisce con chiarezza Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma: “Il nostro Consorzio tutela e promuove da oltre sessant’anni questo prodotto unico”. Un’eccellenza tutta italiana ed emiliana, come detto, in un settore che sta affrontando grandi cambiamenti. Utini traccia un quadro del momento attuale, guardando alle criticità e alle opportunità in gioco. A partire dalla rinnovata composizione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio.

Come si svolge la vostra azione di tutela del prodotto?

“Per farlo puntiamo tutto sui suoi tratti identitari: naturalità, distintività e una qualità che non ammette compromessi. Oggi i nostri produttori sono 130 ed è grazie alla loro passione, unita alle caratteristiche uniche del nostro territorio, che il Prosciutto di Parma continua a essere un autentico emblema del Made in Italy.”

Il vostro Consiglio di Amministrazione è cambiato di recente: quali saranno i prossimi sviluppi? Prevedete continuità con il mandato precedente?

“Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che avrà come di consueto un mandato triennale, si caratterizza innanzitutto per la presenza significativa di una nuova generazione di imprenditori che, siamo certi, saprà apportare stimolanti punti di vista. Personalmente sono estremamente grato per la fiducia che mi è stata accordata con la conferma a presidente del Consorzio per il secondo mandato consecutivo. Rispetto al passato, ci muoveremo in continuità nella valorizzazione dell’unicità del nostro prodotto, nonché verso l’impegno costante per mantenerlo sempre coerente con le esigenze del consumatore e dell’ambiente”.

Cosa c’è di nuovo, invece?

“Le novità arriveranno invece dal progetto di marketing che il Consiglio di Amministrazione svilupperà per i prossimi anni, così come ci aspettiamo interessanti ricadute dall’introduzione del nuovo Disciplinare di Produzione, avvenuta lo scorso settembre”.

Quali problematiche intende evidenziare in questo periodo storico e, più in generale, quali sono le problematiche per il settore?

“Il nostro settore sta attraversando un momento storico piuttosto complesso: stiamo osservando un calo significativo dei volumi di produzione, determinato dalla scarsa disponibilità di cosce fresche e dalla

conseguente impennata del loro prezzo. I consumi, invece, risentono di dinamiche inflazionistiche rigide, che penalizzano i prodotti certificati come i nostri, caratterizzati da un posizionamento di prezzo più elevato rispetto a quelli generici. La questione più urgente in questo momento è quella relativa alla peste suina africana”.

Ci dica di più.

“Questo virus, che colpisce cinghiali e suini, ma è del tutto innocuo per l’uomo, ha già avuto conseguenze significative sull’export del nostro prodotto, con la chiusura, negli ultimi due anni, di alcuni mercati strategici come Cina e Giappone. Ciò che è fondamentale è che la PSA, che al momento colpisce solo i cinghiali, venga definitivamente debellata e che si eviti la possibilità che entri negli allevamenti di suini.”

Attraverso quali azioni?

“A questo proposito confidiamo nell’efficacia delle misure adottate dalle autorità competenti, ovvero Governo e Regioni, nella convinzione che sapranno gestire questa grave emergenza”.

Quali sono i tuoi progetti attuali?

“Molte delle attività su cui ci stiamo concentrando riguardano da vicino l’impegno che abbiamo assunto nei confronti del pianeta e delle comunità che lo abitano.”

Quali, in particolare?

“A parlare di sostenibilità ambientale sono sia il progetto che abbiamo condotto con il Politecnico di Milano, per ottimizzare le performance ambientali delle nostre aziende in ottica di transizione ecologica, sia quello nato per individuare materiali più sostenibili per il confezionamento dei salumi preaffettati, a cui le aziende stanno ora dando un seguito operativo.”

Poi che altro?

“È anche sull’aspetto sociale del nostro settore che stiamo lavorando attivamente: a Langhirano (nel parmense, ndr) sta nascendo l’Accademia del Prosciutto di Parma: un luogo strutturato come un prosciuttificio in miniatura, in cui formare i futuri professionisti del settore”.

 
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