Sei a Livorno finiscono a processo per rapina Il Tirreno – .

Sei a Livorno finiscono a processo per rapina Il Tirreno – .
Sei a Livorno finiscono a processo per rapina Il Tirreno – .

LIVORNO. Sono stati tutti rinviati a giudizio per rapina. Quello contro a giornalista del Mar Tirrenoche poco più di tre anni fa mentre stava documentando una manifestazione del cosiddetto “Popolo delle barche” davanti alla sede dell’Autorità di Sistema Portuale, sui porti di Rosciano, è stato aggredito e privato del suo cellulare.

Tutto è accaduto intorno alle 15:00 del 10 febbraio 2021 durante una protesta dell’associazione per la tutela e la conservazione delle tradizioni marinare e del porto mediceo, quando il cronista è stato circondato e minacciato da una persona che si è spacciata per un poliziotto e da altri che gli hanno strappato il cellulare dalle mani. Gli imputati – difesi dall’avvocato Luca Di Rosa – Sono il cinquantasettenne presidente del club di Borgo all’epoca dei fatti Pietro Damiano (originario di Portoferraio, all’Isola d’Elba, ma residente a Livorno e unico indagato anche per furto d’identità, perché si sarebbe dichiarato agente), il settantatreenne livornese Paola Turioil sessantacinquenne livornese Roberto Lippiil sessantenne Giglio Pantera (residente a Casciana Terme, in provincia di Pisa, ma originario di Massa), il sessantaduenne livornese Cristiani Richard e il suo concittadino 74enne Paolo Ponzali.

Per tutti era stato chiesto il processo anche per violenza privata, all’epoca reato perseguibile d’ufficio: ora, dopo le modifiche della legge, non è più così e la vittima – che si è costituita parte civile assistita da un avvocato Bruno Neri – non ha presentato reclamo e pertanto il giudice dell’udienza preliminare, Marco Sacquegna, ieri ha dichiarato solo su questo punto che non vi era luogo a procedere. Damiani – secondo l’accusa – avrebbe anche «minacciato di gettare in mare il giornalista». L’apertura dell’udienza è prevista per novembre. «Prendiamo atto dell’ammissione di parte civile, atto necessario a fronte di una proposta conciliativa non accettabile da parte degli attuali imputati», le parole dell’avvocato Neri, che assiste il giornalista rimasto vittima dell’attentato di Rosciano aeroporti.

 
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