Potrebbe essere Monsignore a occuparsi della questione Fabio Fabenearcivescovo titolare di Montefiascone, nominato da papa Francesco segretario della Congregazione delle Cause dei Santi
VITERBO – Fin dal lontano 1457, anno in cui si celebrò il processo di canonizzazione della Beata Vergine Rosa da Viterbo, voluto da papa Callisto III, la “nostra” Santa Rosa non è più venerata come tale, comparendo nel Martirologio Romano alla data del 6 marzo (data della morte) e contemplata come Beata Vergine Rosa da Viterbo.
Da qualche tempo il giornalista e scrittore viterbese Giovanni Faperdue sta affrontando la questione, arrivando persino a scrivere a Papa Francesco.
Nella lettera il giornalista chiedeva che nel Martirologio Romano la patrona di Viterbo potesse essere trascritta come “Santa” nella data del 4 settembre. Infatti, la regola che impone la trascrizione nel Martirologio Romano alla data della sua morte (dies natalis), non manca di eccezioni, non ultima quella di San Francesco che viene registrata alla data della sua traduzione.
Monsignore potrebbe occuparsi della questione Fabio Fabenearcivescovo titolare di Montefiascone, nominato nel 2021 da Papa Francesco segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, nel frattempo prosegue la battaglia dello scrittore viterbese, che ha infatti recentemente dato vita al Comitato “Pro Santa Rosa al 4 Settembre” e la mattina di domenica 30 giugno dalle ore 10.30 alle ore 11.30 avrà inizio una protesta davanti alla Chiesa di S. Rosa a Viterbo, per lamentare che dopo più di sette secoli la patrona S. Rosa è ancora ufficialmente considerata “ La Beata Vergine Rosa da Viterbo”.
Chiunque volesse unirsi al Comitato può scrivere a [email protected].
