Arrivano i soldi del Fondo di coesione, ma la vertenza tra Regione Campania e Ministero per il Sud non è chiusa. Raffaele Fitto invierà 1,8 miliardi di euro, ma attende che De Luca presenti un nuovo piano, in cui ci siano indicazioni precise di spesa.
Dopo aver stanziato 1.218 milioni di euro per gli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana dell’area Bagnoli-Coroglio con il decreto legislativo 60/2024, il Consiglio dei ministri ha approvato il 24 giugno il decreto legislativo recante “Misure urgenti per la prevenzione delle rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei e per interventi di protezione civile”, che prevede lo stanziamento di risorse aggiuntive a favore della Campania.
In particolare, quest’ultima disposizione stanzia circa 420 milioni di euro per interventi urgenti nei settori dell’edilizia pubblica, delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali per fronteggiare l’emergenza verificatasi nell’area Flegrea a causa dell’aggravarsi del fenomeno del bradisismo. Tali interventi sono finanziati, tra l’altro, per circa 207 milioni di euro dalle risorse del Fondo sviluppo e coesione assegnate alle amministrazioni centrali e per circa 206 milioni di euro dalle risorse del Fondo sviluppo e coesione assegnate programmaticamente al territorio della regione Campania.
Lo stesso provvedimento stanzia inoltre 388 milioni di euro, provenienti dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione programmaticamente destinate al territorio della Regione Campania, al completamento degli interventi fondamentali per i Comuni, previsti dal precedente ciclo di programmazione della politica europea di coesione nell’ambito del Programma di proprietà della Regione Campania e non ancora completato, rispondendo così all’esigenza espressa dagli enti locali di disporre delle risorse necessarie per garantire tali completamenti entro il termine di febbraio 2026 previsto dalla normativa europea. Si tratta di interventi proposti dalla Regione Campania e che sono stati oggetto di un’indagine congiunta volta ad accertarne la regolarità.
L’anticipazione di queste risorse da parte del Governo consente l’attuazione della politica di coesione in attesa che la Regione Campania trasmetta, come richiesto oggi dal Ministro Fitto alla Regione, una nuova proposta progettuale coerente con il percorso di programmazione negoziata previsto dal quadro normativo. Ad oggi è ancora in corso una discussione per far sì che il contenuto dell’Accordo non presenti un numero eccessivo di linee di intervento generiche ma, al contrario, sia articolato in interventi ben definiti e caratterizzati da uno stato di programmazione avanzato.
A questo proposito, il Ministro Fitto ha evidenziato come il metodo dell’Accordo di Coesione rappresenti la strada maestra per superare i ritardi cronici della politica di coesione, che tra l’altro vede in Campania uno stato di avanzamento della spesa per la programmazione 2014-2020 attualmente pari al 41% del totale. la dotazione complessiva. Come noto, le norme di legge che regolano l’utilizzo delle risorse statali del Fondo di Sviluppo e Coesione prevedono un accordo tra le parti e non una mera adesione da parte dello Stato alla proposta della Regione.
Il Ministro Fitto ha pertanto chiesto alla Regione di procedere alla presentazione di una nuova proposta pienamente coerente con le previsioni normative e con il nuovo perimetro finanziario dell’Accordo che, al netto delle citate disposizioni normative, si attesta a 4.175 milioni di euro. Il Governo intende, ove non ricorrano le condizioni per l’auspicata definizione condivisa del contenuto dell’Accordo, prevedere ulteriori stanziamenti per la realizzazione di interventi localizzati nel territorio della Regione Campania, anche attraverso il riconoscimento di acconti ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 60 del 2024.
