Matera relegata al ruolo di oblio culturale – .

Matera relegata al ruolo di oblio culturale – .
Matera relegata al ruolo di oblio culturale – .

Salve Regina, Madre di Misericordia, protettrice della città, il 2 luglio si avvicina e, come di consueto da 635 anni, i materani ti attendono devotamente e affettuosamente in euforica trepidazione. La mia preghiera laica a voi dedicata ritorna per l’occasione, come lo scorso anno, sempre con l’auspicio che la profezia “a moggh, a moggh, all’onn c’ ven” (l’anno prossimo sarà migliore), si avveri. Cara Madonnina, che anno è stato questo? Circondati ancora e sempre da indigeni con la sindrome di Dunning-Kruger, è vero o no che rischiamo tutti di credere che la bella invasione degli alpini possa essere un salvagente per le fortune turistiche e culturali della città? Madonnina, aiutaci a discernere ciò che rigenera quartieri, persone e comunità da ciò che consuma territori, ecosistemi, risorse. Perché vedi anche tu che la nostra preziosa identità può impoverirsi senza una giusta azione di valorizzazione culturale e sociale minacciata com’è dalla logica deformante dell’evento? Oggi più di ieri, circondati dai mercatini stagionali regno del Fake in Italia, abbiamo relegato la città alle periferie dell’oblio culturale. Fatta eccezione per Rocco Scotellaro, di chi abbiamo celebrato il pensiero per nutrire la mente e il cuore degli abitanti della cultura? E a questo proposito, cara Madonnina, ecco alcuni versi del poeta socialista sindaco di Tricarico per celebrarti, dedicati alla cavalcata che ti accompagna nel corteo cittadino: “Ulivi sui tufi di Matera. Oh le amare poesie delle stagioni morte! È una notte che la martora fugge con gli occhi di brace. E gli antenati qui si sentono nei canti per la campagna accucciata: erano i contadini in quadriglie, la cavalcata della Bruna passava a risvegliare le grotte sui bordi delle rocce oltre il colle, era il silenzio dell’acqua sommersa che faceva il tuono Gravina”.

Valori trasformativi contemporanei e non più contadini, Madonnina, profondi e sconvolgenti, ci servano come il pane per costruire, vivere e narrare nuove avventure di valorizzazione utopica e civica, di scoperte e arricchimento culturale e di benessere sociale per non finire nel deliberato livellamento e semplificazione che indebolisce il pensiero critico degli abitanti culturali. Vergine o Santa, aiutaci a riunire le migliori intelligenze, per non far più ribaltare nella tomba Piero Angela, che ha sempre auspicato la creazione di un’intelligenza di sistema. Abbagliati dalle vanità degli annunci, sempre più autocelebrativi e privi di proposte abilitanti, si è persa l’attivazione strategica della leva culturale e sociale? Dalla periferia della dimenticanza, preghiamo sempre di più per il ritorno e soprattutto per il resto di giovani e persone sane di spirito. Amen.

 
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