Inferno o paradiso (o meglio ancora, la soluzione meno cattiva): oggi capiremo il destino dell’Ancona. Alle 9, infatti, il Comune esaminerà le richieste di interesse arrivate via PEC da parte di potenziali imprenditori che intendono garantire la prosecuzione del calcio in città, cercando di iscrivere in tempi brevi la squadra in Serie D. Ora le chiacchiere sono a zero. : se è vero che le manifestazioni di interesse dei giorni scorsi sono state diverse, ora è il momento di passare ai fatti. Tutto questo nonostante le rassicurazioni di Agnello, che tramite i suoi legali afferma di essere al lavoro per tesserare l’Us Ancona in quarta serie, versando ai tesserati le ultime tre mensilità e lamentando, allo stesso tempo, la scarsa disponibilità da parte del club. Parte del Comune ad un confronto: specificando, tra l’altro, che ci sono già due imprenditori pronti ad entrare in azienda. Parole che non hanno convinto il sindaco Daniele Silvetti, che ha parlato di un comunicato pieno di inesattezze tecniche e con sfumature a dir poco intimidatorie: “Andiamo avanti ancora più convinti in nome della trasparenza con la procedura che si concluderà questa mattina in cui tutti possono partecipare liberamente dimostrando solidità economica. Ancona merita rispetto”. Insomma, le parole di Agnello non fanno altro che rafforzare la posizione del Comune, che ha trovato nel bando l’unica strategia efficace per garantire un futuro credibile al calcio anconetano: “Abbiamo ricevuto indicazioni precise dalla FIGC nella persona del presidente Gravina , che ben conosce il contenuto della lettera da lui stesso inviata alla società statunitense di Ancona, nella quale si chiede di onorare precisi impegni entro un termine perentorio”. In attesa di capire quali saranno le mosse di Agnello e dei suoi legali, tutta l’attenzione è concentrata sul bando: l’auspicio è che ci siano davvero manifestazioni di interesse credibili, altrimenti rischiamo di scrivere (forse) la fine per sempre del calcio anconetano.
Gianmarco Minossi
