Sarà un’estate di cambiamenti per il Lazio Femminile che dalla prossima stagione inizierà una nuova avventura in Un campionatoIl club sta lavorando per adattare e potenziare il suo organico, darà vita ad un nuovo progetto che non prevede più Arianna PezzottiL’addio del difensore biancoceleste arriva dopo quello di altri due compagni di squadra, Falloni e Varriale, sempre via social. Questo il lungo messaggio che si può leggere sotto il suo ultimo post: “Avrei voluto lasciarti in silenzio, in quel silenzio elegante che solo chi non ama davvero può indossare. Ma siccome per me sei importante e il silenzio a un certo punto sarebbe diventato assordante per il mio cuore, è giusto regalarti le mie parole, per non rischiare di dormire notti vuote. Ero una bambina quando ho indossato per la prima volta questa maglia e ricordo ancora nitidamente tutte le mie emozioni. Da quel giorno e per tutti gli anni successivi, non ho mai nemmeno lontanamente pensato di farne a meno. Quando nasci con questi colori sulla pelle non puoi che sognare di indossarli e di farlo per sempre. Ho realizzato il mio sogno a 8 anni e fino a oggi posso dire di aver sempre dato tutta me stessa per questo anche se l’ho fatto con le mie peculiarità”.
“Ho visto cambiare presidenti, dirigenti, staff, allenatori e compagni. Ho incontrato persone vere, con un cuore. Ho incontrato anche grandi professionisti a cui manca molto l’empatia. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa, mi ha fatto riflettere, arrabbiare. In ogni caso crescere. Porto dentro di me un mare di ricordi, dal gol dell’esordio in Serie A (in una realtà povera ma piena di valori, passione e attaccamento), fino al manto erboso di Formello, alle amichevoli all’Olimpico colorate con i colori del cielo. Poi le retrocessioni, le promozioni, gli infortuni, le discese ripide e le salite storiche ma faticose. È stato un viaggio bellissimo Lazio mia, siamo partiti da tanto lontano per arrivare fin qui. Ti ho amato e ti ho odiato come solo nelle più grandi storie d’amore, e ora che è arrivato il momento di salutarti, voglio farlo con un sorriso, perché…”
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