Roma, Dante, Shakespeare e tanti altri volti di Verona – .

Roma, Dante, Shakespeare e tanti altri volti di Verona – .
Roma, Dante, Shakespeare e tanti altri volti di Verona – .

In the collective imagination of the most beautiful squares in Italy, the images of Piazza di Spagna in Rome, Piazza del Campo in Siena, Piazza Unità d’Italia in Trieste, Piazza dei Miracoli in Pisa, Piazza del Duomo in Milan, Piazza San Marco in Venice, Piazza Plebiscito in Naples stand out.

Piazza delle Erbe non può mancare in questa listala più antica di Verona, che sorge sopra l’area del Foro Romano e che conserva ancora l’aspetto di una piazza medievale. La città veneta è una delle più belle d’Italia e da qualche anno una delle più visitate della Penisola.

Fondata nel II secolo a.C.Verona ottenne la cittadinanza romana a metà del I secolo d.C., diventando un importante centro dell’Italia settentrionale, come attestano i grandi monumenti che ancora oggi ci ricordano il prestigio e lo sfarzo dell’impero. L’Arena di Verona, che poteva contenere fino a ventimila spettatori, era il terzo anfiteatro più grande dopo il Colosseo e quello di Capua. Il Teatro costruito sulla riva sinistra dell’Adige durante il regno di Augusto, l’Arco dei Gavi costruito nel I secolo a.C. per glorificare l’importante famiglia, il Ponte Pietra (ponte marmoreo) che conserva ancora due archi originali, sono tra i monumenti che ricordano le origini romane della città.

Verona è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua romanitàma anche perché celebrata da due grandi geni letterari come Dante e Shakespeare. Quando Dante lasciò i Guelfi Bianchi, prima che tentassero di tornare a Firenze con le armi e la forza e venissero rovinosamente sconfitti a La Lastra (1304), trovò ospitalità a Verona presso Bartolomeo della Scala, come profetizza Cacciaguida nel Canto XVII del Paradiso:

Il tuo primo rifugio e il tuo primo ostello
sarà la cortesia del grande Lombardo
che trasporta l’uccello sacro su per la scala;
che avrà per te un riguardo così benigno,
quello di fare e chiedere, tra voi due,
ciò che è più tardi tra gli altri sarà il primo.

Lo stemma di Bartolomeo della Scala presenta una scala con l’aquila imperiale, poiché il signore di Verona aveva sposato una pronipote dell’imperatore Federico II. Bartolomeo, signore della città dal 1301 al 1304, sarà così cortese con Dante, profetizza Cacciaguida, che il poeta vedrà spesso esaudite le sue esigenze prima che lui le abbia espresse, così come nel Paradiso i santi risolvono i suoi dubbi senza che lui li abbia espressi. In realtà, Dante probabilmente non fu molto gratificato dal rapporto con il signore. Il giudizio estremamente lusinghiero espresso dal sommo poeta è dovuto al fatto che quando Dante compose questi canti si trovava di nuovo a Verona dove Dante fu accolto da Cangrande della Scala, di cui Cacciaguida tesse le lodi. Ancora giovane, Cangrande della Scala non aveva ancora potuto mostrare al popolo il suo valore proveniente dal pianeta Marte (la virtù guerriera), ma, divenuto adulto, lo avrebbe rivelato a tal punto che le sue gesta sarebbero state straordinarie. Divenuto unico signore di Verona nel 1312, morì nel 1329. Fu protettore di Dante probabilmente dal 1316 al 1319.

Cangrande fu mecenate di poeti e artisti. Aveva invitato Giotto a Verona e aveva finanziato architetti per dare un nuovo volto alla città. Grazie a lui, Verona fu allietata da spettacoli e rappresentazioni teatrali. Cangrande fu un sostenitore dell’imperatore Enrico VII e un promotore di quell’imperatore che, dopo la morte di quest’ultimo, avrebbe assunto la responsabilità del progetto imperiale in Italia. Per questo motivo, molti commentatori videro in Cangrande il compimento della profezia del levriero alla fine del Canto I dellaInferno.

A Verona Dante strinse un forte legame con le Chiese di San Fermo, Sant’Anastasia e Sant’Eufemia. A San Fermo erano presenti i Francescani, tanto cari al poeta che il Canto XI del Paradiso esprime tutta la sua stima per il Poverello di Assisi e per l’ordine da lui fondato. Vicino alla chiesa si trovano le tombe di alcuni discendenti dell’Alighieri. Alcuni studiosi hanno addirittura ipotizzato che Dante fosse un terziario francescano.

A Sant’Eufemia, nei pressi della UNgostinianiDante poté utilizzare i loro libri nella ricca e preziosa biblioteca. Nella Chiesa di Sant’Elena, nel 1320, Dante tenne il discorso La questione dell’acqua e della terra in cui dava notizie sulla visione della Terra in quel momento.

E’altro chiesa di Verona che non si può dimenticare si tratta della Cattedrale di San Zeno, sulla cui facciata si può osservare il rosone con l’immagine della dea Fortuna descritta da Dante nella seconda parte del Canto VII dell’Epistola.Inferno. La Cattedrale di San Zeno torna ancora una volta nella culla degli indolenti Purgatorio dove si trova l’abate di San Zeno al tempo dell’imperatore Federico Barbarossa. Egli rivela che Alberto della Scala si pentirà presto di aver abusato del suo potere nominando abate di quel monastero il figlio corrotto e illegittimo Giuseppe. La cattedrale di San Zeno potrebbe anche essere stata l’ispirazione per laInferno, perché le figure presenti sul portale di bronzo ricordano le anime dannate.

Non c’è solo la Verona romana o quella dantesca da ammirare, ma anche quella shakespeariana.ioLuiche tutti i turisti notano per le lunghe code appena si avvicinano al cortile della casa di Giulietta in via Cappello. Lo stemma dei Capuleti campeggia sull’arco d’ingresso della casa museo ricostruita con gli ambienti tipici dell’epoca. Vicino alla casa di Giulietta c’è quella di Romeo. E a pochi minuti si può visitare il Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle” presso la Tomba di Giulietta: nell’ex convento francescano si trova il sarcofago dove, secondo la tradizione, morì Giulietta. Una targa ricorda l’evento:

Occhi, guardatela un’ultima volta!
Braccia, stringetela con un ultimo abbraccio!
E voi, labbra, porte del respiro, suggellate con un bacio casto un contratto senza

Dati.

Lo scrittore italiano Luigi da Porto (1485-1529) fu forse la fonte per Shakespeare con il suo La storia appena riscoperta.

Verona non è solo Shakespeare, Dante e resti archeologici romani. Verona racconta le sue storie lungo le strade, nelle piazze, sulle passeggiate lungo l’Adige, sui ponti che accompagnano cittadini e turisti da una riva all’altra [in alto una veduta della città, nella foto di Jakub Halun, da Wikimedia Commons]La città può essere scoperta in una giornata, in un weekend o con soggiorni più lunghi, punto di partenza ideale per visitare le meraviglie del Veneto.

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Vacanze letterarie (archivio)

 
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