Tassa sui rifiuti, il Consiglio di Stato nega la sospensione al Comune – Teramo – .

Tassa sui rifiuti, il Consiglio di Stato nega la sospensione al Comune – Teramo – .
Tassa sui rifiuti, il Consiglio di Stato nega la sospensione al Comune – Teramo – .

ROSETO. Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensione della sentenza del Tar Abruzzo sulla Tari 2023 presentata dal Comune di Roseto il 28 giugno. L’udienza di merito è stata fissata al 31 luglio. “Il Tar aveva accolto il ricorso presentato dalle associazioni degli stabilimenti balneari e degli operatori turistici”, precisa il consigliere di opposizione e capogruppo dei Liberi Progressisti, Rosaria Ciancaionel’unica che aveva votato contro le due delibere impugnate, “condannando anche il Comune al pagamento delle spese legali poiché le delibere annullate non giustificavano adeguatamente le circostanze straordinarie che avrebbero compromesso gli obiettivi indicati nel piano economico-finanziario 2022-2025, con conseguente richiesta ai cittadini di somme non dovute per la Tari 2023”. Il ricorso dei gestori degli stabilimenti balneari riguardava il pagamento della parte variabile della Tari.
Nella sentenza del Tar Abruzzo sulla Tari 2023 si parla anche di 900mila euro da restituire ai cittadini. «Invece di dare seguito alla sentenza, restituendo ai cittadini le maggiori somme richieste», aggiunge Ciancaione, «il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e, oltre alle spese legali a cui è stato condannato dal Tar, sta spendendo l’ulteriore somma di 10mila euro divisa con Agir, l’ente per la gestione integrata dei rifiuti urbani, per l’affidamento legale». Anche in consiglio comunale si è accesa la polemica nel merito da parte dei consiglieri di opposizione, ma la maggioranza ha cercato di minimizzare gli effetti della sentenza del Tar. La consigliera Ciancaione combatte da anni la battaglia sulla Tari, e ricorda la sua mozione approvata in consiglio nel 2022 per la restituzione di altri 800mila euro ai cittadini dopo la sentenza del Tar del 2019. «In pratica l’amministrazione Nugnes continua a chiedere maggiori somme sulla Tari, anche per il 2024», conclude Ciancaione, «e non restituisce ai cittadini quelle non dovute, come gli 800mila euro della Tari 2018 della mia mozione approvata in consiglio nel 2022 dopo la sentenza del Tar del 2019, continuando a spendere un sacco di soldi in spese legali da condanne e spese di difesa. E poi non ci sono soldi per accendere un lampione in via Nazario Sauro, nel tratto vicino all’hotel Felicioni, completamente al buio, o per sistemare contrada Centovie, ormai impraticabile da anni, o per sostituire la pompa di irrigazione del parco Patrizi in un’estate così afosa».
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