“Servizi per i cittadini a rischio” – .

“Servizi per i cittadini a rischio” – .
“Servizi per i cittadini a rischio” – .

TREVISO – I Comuni non nuotano già nell’oro. Ma nei prossimi quattro anni dovranno stringere ancora di più la cinghia. In nome del contributo alla finanza pubblica previsto dal Legge di bilancioovvero il contributo per tenere a galla i conti italiani, i Comuni della Marca e della Provincia vedranno un taglio complessivo di quasi 12 milioni di euro. Nel dettaglio, 7,8 milioni per i Comuni: 2,4 milioni quest’anno, altrettanti l’anno prossimo, quasi 1,5 milioni nel 2026 e oltre 1,4 milioni nel 2027. Più 4,2 milioni per Sant’Artemio: 1,4 milioni quest’anno, come nel 2025, 650 mila euro nel 2026 e altrettanti nel 2027. “A rischio i servizi per i cittadini”, è l’allarme lanciato dall’Anci, l’associazione dei Comuni. Il timore è di non riuscire a far fronte alle spese per servizi come scuolabus, mense, taglio dell’erba, manutenzione stradale e scolastica, aiuti alle famiglie in difficoltà e così via. Oppure, alternativa certamente non voluta, di essere costretti ad aumentare le tariffe, cioè la parte già pagata dai cittadini. Tutto questo mentre si contano i danni causati dal maltempo e dalle inondazioni.

LA LISTA

Oltre alla Provincia, il comune più colpito dai tagli è Treviso. Quest’anno dovrà fare a meno di quasi 380 mila euro. E da qui al 2027 la bolletta salirà a oltre 1,2 milioni. Conegliano perderà quest’anno 142 mila euro (450 mila nel quadriennio). Castelfranco ne vedrà sparire quasi 100 mila (320 mila totali nel 2017). Un po’ meno per Mogliano: il taglio quest’anno sarà di 92 mila euro (300 mila in totale). E poi i comuni di Montebelluna (quasi 90 mila euro quest’anno; 285 mila in totale); Vittorio Veneto (84 mila quest’anno; 273 mila in totale); Oderzo (quasi 60 mila subito; poco meno di 190 mila in totale); Paese (quasi 50 mila quest’anno; oltre 160 mila fino al 2017); Vedelago (41 mila; 133 mila); Villorba (quasi 40mila; 127mila); Roncade (quasi 40mila; 124mila); Preganziol (36mila; 117mila). Nei comuni più piccoli il taglio è limitato. Ma il problema, in proporzione, resta lo stesso. Portobuffolè, ad esempio, quest’anno perderà 4.400 euro. Per un totale di poco meno di 15mila euro in 4 anni. Cifre in linea con quelle di Monfumo e Castelcucco.

INTERVENTI

A livello generale, i tagli potrebbero essere mitigati da un “rimborso” delle spese sostenute durante il periodoEmergenza CovidMa nulla in grado di invertire la tendenza. «La Conferenza Stato-Città e autonomie locali – sottolinea Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto – ha esaminato la bozza di decreto di approvazione della ripartizione del contributo alla finanza pubblica degli enti locali, previsto dalla legge di bilancio 2024, pari a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni annui a carico dei Comuni e 50 milioni annui a carico di Province e Città metropolitane». Solo gli enti in difficoltà non sono chiamati a versare il loro contributo. “La mancanza di un accordo formale in Conferenza Stato-Città da parte dell’Anci intende sottolineare l’insostenibilità di ulteriori tagli di risorse, che si tradurrebbero in tagli ai servizi, alla manutenzione ordinaria e, inevitabilmente, anche alle assunzioni programmate – conclude Rapicavoli – è impensabile agire ulteriormente sui bilanci degli enti locali se si vuole evitare di gravare sulle famiglie o di determinare il degrado di strade, scuole e beni pubblici per mancata manutenzione. Inoltre, molti enti si trovano attualmente in enorme difficoltà nel reperire i fondi necessari e urgenti per gli interventi di ripristino conseguenti agli eventi atmosferici delle ultime settimane. E senza la disponibilità delle risorse attuali non è possibile intervenire”.

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La Gazzetta

 
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