Pavia – «Siamo andati per primi distrettopoi dentro Prefetturapoi dentro Tribunalema l’autorizzazione per il sepoltura non c’è ancora”. padre del piccolo Munibil bambino di 18 mesi è morto in ospedale a causa delle conseguenze di tragica caduta dal balcone Venerdì scorso nel pomeriggio, ieri mattina è stato accompagnato da amici connazionali in diversi uffici pubblici per cercare di ottenere il via libera all’organizzazione del rito funebre, che secondo la religione islamica dovrebbe svolgersi il più presto possibile. Haider Mohamed Omar, 23 annioriginario del Sudan, residente a Pavia da tre anni con la moglie coetanea e connazionale Raiga Abaker Mohamed Boushappare visibilmente stanco e provato, certamente per la tragica perdita del loro primo e unico figlio, ma anche per la mattinata quasi kafkiana trascorsa passando da un ufficio all’altro, ottenendo risposte ma non ancora il via libera alla sepoltura.
Senza voler creare polemiche, racconta con tono umile, quasi rassegnato: «Mi hanno detto che la polizia doveva darmi il certificato e siamo andati in questura, ma lì ci hanno detto che dovevamo andare in Prefettura, ma anche lì non era il posto giusto e ci hanno detto di andare in Tribunale». nessun acquisto in questo caso dovrà infatti essere emesso dal magistrato dopo l’esecuzione dell’autopsia, disposta anche se le indagini della polizia non hanno trovato alcuna ipotesi di responsabilità per quella che viene considerata una tragica fatalità, un evento accidentale, senza indagati. “Ci hanno detto che hanno fatto tutto – aggiunge un amico che ha accompagnato il padre di Munib negli uffici del Tribunale – che è tutto in regola, ma l’autorizzazione non c’è ancora, bisogna aspettare”. Intanto ieri alle 13.30 nei locali adibiti a moschea di via San Giovannino si è tenuta una preghiera con l’Imam per il piccolo Munib.
