ACxDC – CAPRA – .

ACxDC – CAPRA – .
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votazione
7.5

  • Bande:
    ACxDC
  • Durata: 00:23:11
  • Disponibile dal: 26/04/2024
  • Etichetta:
  • Documenti protesici

A quattro anni di distanza dal precedente “Satan Is King”, album che all’epoca segnò l’ingresso degli Ours nel roster della Prosthetic Records, gli ACxDC tornano con il loro mix di hardcore/punk, grind e death metal pensato per segnare un’ipotetica rivolta urbana a base di pugni chiusi, bombe molotov lanciate contro furgoni della polizia e barricate di cassonetti.
Un sound che il quartetto losangelino, forte di una carriera ventennale e di un numero tutt’altro che trascurabile di release, continua a gestire a memoria, praticamente senza fatica, ingabbiando l’anarchia e la incandescente ferocia dei generi sopra citati in una serie di accattivanti e canzoni scorrevoli, lungi dal volerlo gettare prosaicamente nel caos in nome della violenza di potere più intransigente.
Prodotta ancora una volta dal guru Taylor Young (Nails, Xibalba, Twitching Tongues), la tracklist ci parla quindi di una band che, se dal punto di vista strettamente stilistico non si può certo dire che abbia intenzione di ampliare i propri orizzonti, rimanendo estremamente fedele a quanto confezionato in passato tra split, EP e dischi di ‘lunga’ distanza (le virgolette, visto il genere, sono obbligatorie), continua a non perdere un solo colpo e – soprattutto – a curare meticolosamente la aspetto cantautorale, trasformando (quasi) ogni episodio uscito dalla sua penna in un irripetibile exploit di violenza e contagiosità.
Nonostante un’immagine cruda e dissacrante (basta dare un’occhiata al titolo e alla copertina), “GOAT” è in sintesi una raccolta di canzoni; brutali, strazianti, parossistici, ma pur sempre dotati di un proprio sviluppo logico e ricchi di soluzioni capaci di farli restare in testa dopo pochi ascolti, con l’arte del riff a dettare legge su una base ritmica in costante mutamento.
Tra breakdown innescati nei momenti più opportuni per seminare il panico, blast-beat vertiginosi e uptempo deraglianti, da cui emergono prepotentemente le radici crush hardcore del progetto, ciò che Antichrist Demoncore ha confezionato per l’occasione è, insomma, una piccola, folgorante benedizione per tutti. amanti dell’urgenza e di quella corrente del metal estremo oggi guidata da un personaggio come Todd Jones.
Poco più di venti minuti di musica durante i quali è impossibile tenere traccia di passaggi superiori alla media per brutalità, impatto e orecchiabilità, e che da un lato qualcuno potrebbe liquidare come la ‘solita’ zuppa di Sergio Amalfitano, dall’altro compagni, invece, grazie a pezzi devastanti del calibro di “Wanna See a Dead Body?”, “Thot Police”, “Flying Pigs” e “Feel the Blade”, non fatica a lasciare il segno, un po’ come un anfibio premuto con forza sul cranio. L’ignoranza al potere, anche in questa tornata.

 
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