SETTA – Piaghe su Piaghe – .

SETTA – Piaghe su Piaghe – .
SETTA – Piaghe su Piaghe – .

votazione
6.0

  • Bande:
    SETTA
  • Durata: 00:27:04
  • Disponibile dal: 06/07/2024
  • Etichetta:
  • Signore del Sud

Streaming non ancora disponibile

I Sect, per chi non li conoscesse, sono un supergruppo attivo dal 2015 composto da veterani della scena hardcore punk vegan, straight edge americana. Parliamo di membri già attivi in ​​molte band della scena in questione, su tutte Earth Crisis e Undying; curiosamente, il batterista Andrew Hurley suona anche per il noto gruppo rock Fall Out Boy. Le rispettive discografie dei musicisti coinvolti fanno parte di diritto della storia di un genere, e la band ha naturalmente suscitato subito l’interesse del pubblico più devoto ad un certo tipo di sonorità, legata alla commistione tra hardcore punk e metal estremo e caratterizzata da un sostrato culturale e politico riferito, appunto, alla sfera dello straight edge.
La produzione di tutti e tre i precedenti full-lenght della discografia dei Sect, affidata a Kurt Ballou dei Converge, si è rivelata subito funzionale e adatta all’hardcore e metal dai toni più grezzi proposto dal gruppo, che dal secondo “No Cure For Death” è seguito dalla Southern Lord Records. Tutto ciò suggerisce che la musica dei Sect è stata curata in ogni aspetto fin dall’inizio dell’attività della band, tanto che nulla è lasciato al caso, essendo perfettamente inserita nel suo contesto e soprattutto promossa adeguatamente da un’etichetta sempre attenta alle sue proposte discografiche.
Il nostro quarto album, “Plagues Upon Plagues”, formalmente non fa eccezione: arrangiato ed eseguito molto bene nelle sue otto composizioni, l’album presenta una produzione come al solito abrasiva ma mai fastidiosa, potente e adatta a trasmettere la dimensione etica e politica messaggio che il gruppo intende comunicare attraverso la propria musica.
Differenti sono però le considerazioni che si possono fare riguardo al songwriting dei brani stessi; se negli album precedenti l’accento era posto soprattutto sulla furia e sulla velocità delle composizioni, a volte al limite del grindcore, il nuovo album dei Sect pone un’inversione di prospettiva: per gran parte del suo tempo di esecuzione, l’album si muove molto più ravvicinato allo sludge e al post-metal rispetto alle sonorità chiaramente hardcore punk a cui il gruppo ha abituato il suo pubblico. Escludendo un paio di episodi, come il terzo brano, intitolato “Drowning In Sorrows”, e il settimo “The Lovers Of Life”, l’album si sviluppa quasi esclusivamente su tempi lenti e ritmi cadenzati, che riportano alla mente le atmosfere più atmosferiche del i già citati Converge o addirittura Isis – non senza qualche accenno vicino al post-hardcore come nel caso dell’opener “No UncertainTerms” e del pezzo di chiusura “Six Black Lines (Plagues Upon Plagues)”, forse il migliore dell’intero album.
La voglia di sperimentare ed espandere la propria creatività da parte di una band monocromatica come i Sect è sicuramente legittima ed anzi apprezzabile; eppure questo tentativo di rinnovamento sonoro non convince molto, data la generale monotonia delle composizioni e la mancanza di momenti capaci di cambiare drasticamente le atmosfere plumbee che in realtà da sempre caratterizzano questo supergruppo, che nella velocità e nei riff è più spiccatamente hardcore punk. ha sempre trovato i suoi punti di forza, e qui si mostra nei tentativi di variare la propria formula compositiva.
In generale il quarto album dei Sect ci sembra purtroppo poco interessante, nonostante una produzione perfetta sotto ogni punto di vista e una chiara attenzione ai dettagli da parte di un gruppo formato da pesi massimi dell’ambito hardcore punk e metal.
“Plagues Upon Plagues” sembrerebbe la testimonianza di un’occasione mancata – anche se impeccabile dal punto di vista formale – da parte di un progetto musicale che vorrebbe almeno in parte rinnovarsi e mettersi in discussione. Aspettiamo i Sect al prossimo test a lungo termine, nella speranza di arrivare ad una formula capace di convincere sia la band stessa che il suo pubblico.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Antonella Ruggiero’s voice in Novi for a “Versatile Concert” Gazzetta di Modena – .
NEXT nessuno se ne ricorda più – .