accesso agli atti e sospensione – .

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Tommaso Zanello, in arte Piotta, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro l’organizzazione del Premio Tenco 2024. Dopo la ‘causa dialetto’, tramite i suoi avvocati, l’artista romano ha presentato formale diffida al presidente del Premio, chiedendo l’accesso al documenti e la sospensione del premio per la categoria ‘Album in dialetto’. Piotta ha partecipato al Premio Tenco con il suo ultimo album ‘Na Notte Infame’, edito da La Grande Onda nel 2024. La candidatura dell’album nella categoria ‘Album in dialetto’ – come si legge nell’avviso – è stata accettata senza obiezioni da parte della organizzatori. Tuttavia, con grande sorpresa dell’artista e del suo staff, l’album non è stato inserito nella lista dei finalisti. L’avvocato di Piotta ha espresso il disappunto dell’artista per la mancata comunicazione preventiva dell’esclusione, resa nota solo dopo la proclamazione ufficiale dei finalisti.

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La difesa sottolinea che non vi è alcuna ragionevole motivazione a giustificare questa esclusione, che appare «irragionevole, pretestuosa e anche incongrua dal punto di vista artistico». L’album ‘Na Notte Infame’, scrivono i legali, «è oggettivamente interpretato in romanesco», e ciò «non solo a nostro giudizio ma di diverse istituzioni e associazioni culturali» e di esperti del settore, tra cui l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma III, l’Associazione Culturale Lando Fiorini, e vari docenti di linguistica e musica. In particolare, Giovanni Vacca dell’Università di Roma 3 – Dams ha elogiato il lavoro di Piotta in una mail inviata alla Commissione del Premio mentre il presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, in un’intervista all’Adnkronos ha affermato: «Piotta ha ragione, tra italiano e romanesco c’è un confine labile».

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Il Club Tenco ha dichiarato che l’album non avrebbe rispettato i requisiti del regolamento. Secondo i legali, tuttavia, non è chiaro il motivo per cui tale esclusione non sia stata comunicata prima dell’inizio delle votazioni. «Sarebbe stato senza dubbio più corretto escludere l’opera – se davvero non fosse stata conforme al regolamento – prima che i giurati aprissero le votazioni. Sarebbe stato nei confronti dell’artista ma anche in segno di rispetto per il prezioso lavoro svolto dai suddetti giurati». In effetti, l’album è stato comunque ammesso alle votazioni e, per stessa ammissione degli organizzatori del Premio, ha ricevuto diversi voti. «Alla luce di questa spiacevole situazione», l’artista chiede pertanto di avere accesso agli atti della procedura di votazione, tra cui il numero preciso di voti ricevuti dall’album e tutte le deliberazioni relative all’esclusione dell’album e all’ammissione di altre registrazioni in dialetto. A titolo precauzionale, si chiede la sospensione di tutte le operazioni connesse all’assegnazione del Premio Tenco per la categoria «Album in dialetto», fatte salve eventuali ulteriori azioni legali, anche risarcitorie. La controversia legale prosegue.

 
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