Inchiesta Liguria, indagato anche il questore del porto di Genova – .



Tgcom24




Gentiluomini, che si trova nel carcere Marassi di Genova, è accusato di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni e di atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Paolo ha preso il suo posto come commissario del porto di Genova nel settembre 2023 Piacenza. A farlo è stata la guardia di finanza ricerche negli uffici e nell’abitazione del dirigente.

L’avvocato di Toti: “Il governatore è reattivo e lucido”

«Anche lui si è immerso nella lettura dei documenti per conoscerli, anche lui sta lavorando e preparandosi. Umanamente parlando è chiaro che sono cose importanti, ma l’ho trovato molto reattivo nel senso che si è impegnato da subito. Aveva una prontezza d’animo notevole per essere lucido quanto necessario per affrontare la difesa”. Così l’avvocato Stefano Savi, legale del governatore ligure Giovanni Toti, ha descritto il suo assistito alla vigilia dell’interrogatorio previsto per domani.

“La tracciabilità del denaro è totale”

“La tracciabilità dei soldi, sia in entrata che in uscita, è totale”, ha continuato l’avvocato Stefano Savi. “In arrivo – ha spiegato l’avvocato – sono gli stessi documenti che ci raccontano. Nulla viene contestato in relazione a fatti assolutamente non coperti dalle norme di legge le quali impongono che tutto si svolga nella maniera più trasparente possibile. E così è stato”. “Abbiamo anche la possibilità – ha concluso Savi – di dimostrare che questi soldi sono stati tutti spesi per esigenze politiche legate all’attività del presidente e delle persone che hanno lavorato con lui o che comunque hanno avuto legami politici con lui. Quindi non c’è stata alcuna anomalia nella spesa né a titolo personale né a altro titolo”.

L’inchiesta sulla corruzione in Regione Liguria

Gli investigatori hanno messo sotto esame una serie di importanti prestiti alla fondazione Change di Giovanni Toti, che potrebbero nascondere rapporti di corruzione. Sono elementi da verificare, diversi dai rapporti di scambio legati ai casi contestati che hanno motivato le prescrizioni cautelari effettuate lunedì. L’investigazione insomma, è in pieno svolgimento, e si muove seguendo i potenziali interessi e accordi tra la politica e il mondo portuale e della logistica.

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Oltre 220mila euro in contanti ritrovati nella villa di Spinelli

Intanto si aggiungono elementi, come quanto emerso dalle perquisizioni delle Fiamme Gialle nella villa di Spinelli a Genova Quarto, dove sono stati rinvenuti e sequestrati contanti che, secondo gli inquirenti, sarebbero profitti derivanti da reati di corruzione. Si tratta di 220mila euro più 20mila dollari in contanti rinvenuti all’interno di una cassaforte, della cui provenienza l’imprenditore sarà chiamato a rendere conto. Così come dovrà rispondere del ritrovamento di cinque fucili, tre da caccia e due ad aria compressa, risultati regolarmente denunciati dalla suocera di Spinelli ma senza rinnovo da parte dell’imprenditore. Armi che verranno valutate attraverso una perizia tecnica.

L’avvocato di Toti: “Deciso a fare chiarezza”

Intanto l’avvocato di Giovanni Toti, Stefano Savi, ha fatto sapere che il suo assistito è «ben determinato ad esaminare gli atti per presentare una difesa che spieghi come tutto quanto contenuto, i fatti richiamati negli atti stessi, siano in realtà da essere interpretato diversamente alla luce della politica che lui e la Regione da lui guidata hanno sempre seguito”. Anche in Regione Liguria si è svolto il primo consiglio senza Toti, guidato dal vicepresidente e facente funzioni pro tempore Alessandro Piana.

Ipotesi di finanziamento illecito: due indagati

C’è anche l’ipotesi di finanziamento illecito nell’inchiesta della Procura di Genova sul “sistema Toti”. L’accusa, non contestata in misura cautelare, riguarda attualmente il direttore dell’Esselunga Francesco Moncada e Maurizio Rossi, l’editore del quotidiano Primocanale.

 
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