Alessandro Michele nuovo direttore creativo di Valentino, la svolta della maison dopo l’addio di Piccioli – .

Alessandro Michele nuovo direttore creativo di Valentino, la svolta della maison dopo l’addio di Piccioli – .
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“È un onore incredibile.” Un anno e mezzo dopo il suo addio – nel novembre 2022 – a Gucci, è stato lo stesso Alessandro Michele ad annunciare il suo nuovo lavoro. Dal prossimo 2 aprile sarà lui il nuovo direttore creativo di Valentino. «Provo un’immensa gioia e sento un’enorme responsabilità all’idea di entrare a far parte di una maison de couture che porta la parola “bellezza” incisa in una storia collettiva in cui peculiare eleganza, raffinatezza ed estrema grazia si fondono», dichiara oggi, 28 marzo. Per vedere le sue prime creazioni con il brand romano bisognerà però aspettare le passerelle dell’edizione di settembre 2024 della Paris Fashion Week – scrive Vogue -, dove Valentino sfilerà la collezione primavera estate 2025. Come annunciato da diverse indiscrezioni, Michele è stato scelto come sostituto dello stilista Pierpaolo Piccioli, che ha lasciato la casa la settimana scorsa.

Prosegue Michele, sempre a Vogue: «Cerco le parole giuste per esprimere la mia gioia, per comunicare quello che sento veramente, i sorrisi che salgono dal cuore, la gioiosa gratitudine che illumina gli occhi, quell’attimo prezioso in cui il destino e la bellezza si incontrano. La gioia, però, è una cosa così viva che ho paura di ferirla se oso pronunciarne il nome”. Nella sua nuova avventura, lo stilista incontrerà nuovamente l’amministratore delegato di Valentino, Jacopo Venturini: i due avevano lavorato insieme da Gucci. Venturini si dice «molto felice ed emozionato all’idea di tornare a collaborare con Alessandro dopo anni di lavoro insieme. Il suo talento, la sua creatività, la sua profonda intelligenza, sempre legati ad una meravigliosa leggerezza, scriveranno un altro capitolo della maison Valentino”. A Michele sono attribuite molte delle recenti fortune di Gucci, passate da un fatturato di 3,5 miliardi di euro nel 2014 a 9,73 miliardi nel 2022.

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