“Progressi nella diagnosi precoce” – .

“Progressi nella diagnosi precoce” – .
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Non è certo un caso che ieri, per celebrare la Giornata mondiale dell’endometriosi, l’Ast di Macerata abbia scelto le parole di Nelson Mandela: “L’istruzione è l’arma più potente che possiamo usare per cambiare il mondo”. Erano presenti il ​​direttore generale Marco Ricci, la direttrice sanitaria Daniela Corsi e l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, nella sala biblioteca dell’ospedale di Macerata si è fatto il punto su questa patologia cronica e invalidante, rispetto alla quale proprio nella struttura A Macerata è presente un centro di riferimento regionale.

“Il vero problema – ha detto Mauro Pelegalli, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia e del Dipartimento materno infantile – è che serve una maggiore consapevolezza della malattia per arrivare ad una diagnosi precoce, visto che arriva ancora dopo anni” . Questo è l’obiettivo fondamentale, anche perché l’endometriosi è in aumento. “Può anche darsi che siamo diventati più bravi a identificarlo, ma la crescita degli ultimi anni è innegabile. E poi va sottolineato che nel 5% dei casi la malattia nasconde un carcinoma. Una diagnosi tempestiva, quindi, fa la differenza”. Nelle Marche sono circa 500 le donne che hanno un codice di esenzione per l’endometriosi, ma molte di più soffrono di questa malattia. “Negli ultimi dieci anni – ha proseguito Pelagalli – abbiamo effettuato oltre 5mila interventi di endometriosi”.

Il direttore ha ricordato come fino a poco tempo fa la teoria più accreditata sulle cause della malattia fosse quella del ginecologo americano John Sampson, secondo il quale durante il flusso mestruale parti del tessuto endometriale si muovono in senso inverso nelle tube, riuscendo talvolta ad impiantarsi nell’addome, nel peritoneo, come nelle ovaie e negli organi vicini, come il retto e il colon, provocando una reazione infiammatoria. “Gli ultimi studi però dicono che alla base dell’infiammazione spesso c’è la contrazione di un’infezione, quindi sono state sviluppate anche teorie di carattere ambientale e nutrizionale. Non è un caso che proprio qui a Macerata il 21 maggio si parlerà di endometriosi e dieta”.

Il Centro di Macerata può vantare risultati importanti, grazie al percorso specifico sviluppato per la cura dei pazienti, di cui un ambulatorio specifico costituisce uno snodo fondamentale, ma anche all’approccio multidisciplinare e al consolidato lavoro di squadra. Quanto emerso con forza negli interventi delle dottoresse Francesca Orici, Valentina Paris e Francesca Panfoli, «Siamo stati i primi – ha ricordato Pelagalli – ad eseguire il Naso, un intervento di resezione intestinale per endometriosi senza coinvolgere la parete addominale, cioè senza il classico taglio . Ci occupiamo di tutte le patologie endometriosiche, anche quelle più gravi.”

La cerimonia si è conclusa con il posizionamento di una panchina gialla, il colore dell’endometriosi, a lato dell’ingresso dell’ospedale. Il direttore generale dell’Ast 3, Marco Ricci, il direttore sanitario Daniela Corsi e il consigliere regionale Filippo Saltamartini hanno sottolineato l’elevata professionalità dei medici maceratesi, di cui dobbiamo essere orgogliosi.

 
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