«Stati responsabili dei danni». Lo scaricabarile di Ursula sulle fiale – .

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«Stati responsabili dei danni». Lo scaricabarile di Ursula sulle fiale – .

Alessandro Magno lo portò dall’Estremo Oriente al Mediterraneo. Da allora è entrato nelle nostre cucine. Le sue virtù medicinaliAlessandro Magno lo portò dall’Estremo Oriente al Mediterraneo. Da allora è entrato nelle nostre cucine. Le sue virtù medicinali aiutano contro la nausea, il vomito e la cattiva digestione. Ma non è una panacea che fa bene a tutti.

bellissime galle gengivali. Si potrebbe non riconoscerlo, poiché il poeta, come abbiamo appena visto, lo chiama gengiovo. Ma non è una licenza poetica: gengiovo era il nome dello zenzero a quel tempo e, in generale, nell’antichità. La storia del nome di questa spezia nel tempo e nel mondo è affascinante quanto scoprirne i pregi. Il nome botanico dello zenzero è Zingiber officinale: è una pianta erbacea originaria dell’Estremo Oriente ma ormai molto familiare anche a noi. Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, genere Zingiber, specie, appunto, Zingiber officinale. Officinale perché lo zenzero è una pianta utilizzata non per nutrire, ma per curare. Il nome originario, singivera, appartiene alla lingua medio indiana, ormai estinta. Ad un certo punto la pianta arrivò nel Mediterraneo con i soldati dell’ Alessandro Magno, di ritorno dalle campagne militari asiatiche, e con esso il nome originario che ogni territorio rimodellò a suo modo. Ad esempio, in francese è gingembre, in inglese ginger, in olandese gember, in rumeno ghimbir, in spagnolo jengibre. Nell’italiano corrente zenzero, con varianti dialettali sempre attinenti al nome originario, come il friulano zenzevar, il sardo zìnzalu, il siciliano gènciru, il veneziano xènxaro (o denèver).

Passando dal nome alla cosa che il nome denota, vediamo che la pianta dello zenzero è composta da una bella radice carnosa e bitorzoluta sulla quale, al di sopra del livello della terra in cui è sepolta la radice, si trovano fusti con foglie lanceolate e piccoli germogli giallastri -spiccano fiori verdastri che poi evolvono in frutti. Ogni frutto è una capsula divisa in tre logge, ma i fiori dello zenzero sono sconosciuti: noi utilizziamo solo la radice. La radice, chiamata anche rizoma, contiene i principi attivi che sfruttiamo per la nostra salute e che sono responsabili anche del sapore forte, quasi piccante del nostro zenzero: principi attivi come i gingeroli, poi derivati ​​dei gingeroli come zingerone e shogaoli e il elementi volatili dell’olio essenziale cioè sesquiterpeni, come zingiberene e B-bisabolene, e altri monoterpeni. La radice fresca va sbucciata e la polpa rimasta tagliata a pezzetti come si fa con gli spicchi d’aglio. Oppure tagliarlo a fettine sottili. Un’altra forma, oltre a queste, in cui potete trovare lo zenzero, è la polvere, che si ottiene essiccando e poi polverizzando la radice. In entrambi i casi utilizziamo lo zenzero come aromatizzante o come spezia, chiaramente non è il caso di consumare le radici di zenzero a bocconcini come se fossero asparagi. Lo zenzero – attenzione – non è un contorno, ma un’aggiunta ai piatti, qualcosa in più da consumare in grammi appena più abbondanti di una spezia, se fresca, proprio come se fosse aglio (e nemmeno cipolla, che si usa in molti quantità maggiori dell’aglio). Una quantità leggermente maggiore è possibile se si consuma lo zenzero candito, cioè cotto in acqua e sciroppo di zucchero, ma parliamo sempre di qualche grammo in più. Lo zenzero, infatti, è una pianta dalle proprietà medicinali.

Innanzitutto lo zenzero aiuta contro la nausea e il vomito, di varia origine, da quello causato dal movimento, ad esempio se sei tra coloro che soffrono il mal di macchina o di mare, o la nausea da gravidanza (per quanto riguarda l’uso in gravidanza leggi più avanti) fino nausea e vomito dovuti a virus gastrointestinali. Oltre alle sue proprietà antinausea e antiemetiche, cioè antivomito, lo zenzero è uno stomaco, cioè aiuta e migliora la digestione, sia nei casi in cui si è mangiato davvero troppo, sia in quelli in cui si soffre di lieve patologie che rendono difficile anche la digestione dei pasti. semplice. Quando si hanno problemi intestinali non strutturali ma occasionali, dovuti ad esempio ad un pasto eccessivo, come il reflusso o il meteorismo, anche semplicemente causati dall’aver mangiato abbondanza di legumi, una tisana allo zenzero può aiutare. Allo zenzero sono riconosciute anche proprietà antinfiammatorie e per questo anche semplicemente sorseggiare una tisana allo zenzero aiuta in caso di mal di gola e raffreddore. Anche lo zenzero è un antiossidante, un po’ come il limone, e quindi gli vengono attribuite proprietà conservanti: se non avete il limone in casa, sulla macedonia fresca, si può risolvere accedendo al cassetto delle spezie e cospargendo una piccola quantità di zenzero in polvere. Anche in caso di diarrea, se non avete il limone in casa potete utilizzare una tisana allo zenzero. Anche leggermente antipiretico e antidolorifico, lo zenzero può essere utilizzato – ovviamente come rimedio blando, non come un medicinale – in caso di dolori di vario tipo, dal mal di testa all’artrite e all’artrosi, oltre che come rimedio contro il mal di pancia. .

Non pensiamo però allo zenzero come a una panacea che fa bene a tutto e a tutti: nonostante sia considerato generalmente sicuro, è sconsigliato a chi soffre di calcoli biliari perché stimola il rilascio della bile dalla cistifellea. Per questo stesso motivo è considerato anti-ipercolesterolemico. Anche chi soffre di diabete deve assumerlo con attenzione, perché avendo l’effetto di abbassare leggermente i livelli di zucchero nel sangue può interferire con la terapia farmacologica antidiabetica. Anche se siete incinte e state allattando è meglio chiedere al medico se potete assumere lo zenzero come rimedio naturale in caso, ad esempio, di nausea. Tuttavia un eccesso di zenzero è assolutamente sconsigliato a tutti, perché può provocare non sollievo gastrico e intestinale, ma al contrario irritazione.

Per tutte queste proprietà, per il suo aroma pungente e leggermente piccante e per la sua capacità di essere utilizzato in microdosi per connotare un gusto diverso, troviamo lo zenzero in tantissime ricette in tutto il mondo. Ne mangi o ne succhi un pezzo dopo il pesce crudo nel sashimi e nel sushi al ristorante giapponese, per sgrassare la bocca e “disinfettare”. Viene utilizzato per aromatizzare il pollo, appunto, con lo zenzero, in Cina. Viene utilizzato per aromatizzare liquori e bevande analcoliche e alcoliche: la ginger beer è una bevanda fermentata che esiste sia in versione alcolica che analcolica e viene utilizzata anche per la preparazione del cocktail Moscow Mule, il ginger ale non è alcolico, né fermentato. Lo zenzero viene utilizzato anche nei dolci: il pan di zenzero è un particolare impasto con cui si preparano i biscotti, ma anche le parti della casetta di marzapane nei paesi del Nord Europa nel periodo natalizio e ora anche da noi. Nel dolore d’epices francese, che in inglese si traduce pan di zenzero e in italiano pan speziato, c’è tanto miele ma anche spezie, tra cui lo zenzero (pensate che a Gertwiller, in Alsazia, c’è il Museo del Pain d’epices e dell’Arte Popolare Alsaziana). Nel nostro pan di zenzero c’è lo zenzero e c’è la versione del cioccolato di Modica allo zenzero. Alcuni di noi preparano anche gli spaghetti aglio, olio e zenzero oppure zenzero, olio e peperoncino, zingando uno dei nostri primi piatti più semplici e rappresentativi.

 
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